Referendum cannabis legale

Come noto, il mercato della cannabis in Europa è in continua crescita e il suo sviluppo non conosce sosta. Infatti, molti Paesi ogni anno depenalizzano o legalizzano il suo consumo.

Si consideri che nel 2018 questo mercato aveva un valore di circa 9 miliardi di euro, per il 2023 ci si aspetta che andrà a superare i 32 miliardi di euro.

Ogni ricerca di mercato testimonia questa crescita, ogni analisi politica sembra portare sempre più Paesi verso leggi più favorevoli, ed anche in Italia il vento sembra cambiare.

L’impatto economico sui mercati europei della cannabis è preso in serissima considerazione da tutti gli analisti che non possono che pronosticarne la crescita continua. Ovviamente il tutto si muove in contemporanea alle normative dei diversi Paesi, Italia compresa – per approfondire l’argomento clicca qui.

La rivoluzione culturale della cannabis

In Europa si sta consumando una vera e propria rivoluzione culturale: l’atteggiamento di moltissimi Paesi sta cambiando in maniera sensibile nei confronti della cannabis.

A dare il via alle danze è stato un Paese extraeuropeo che però ha rimesso la questione cannabis di nuovo al centro delle politiche di tutto il mondo. Ci riferiamo ovviamente all’Uruguay, che nel 2012 ha dichiarato la cannabis assolutamente legale.

Da quel momento, in tutto il mondo, diversi Paesi che già erano inclini a questo tipo di iniziativa hanno seguito l’esempio del Paese sudamericano. In breve Canada, Paesi Bassi e diversi stati membri degli USA hanno provveduto a legalizzare o depenalizzare la cannabis.

Seppure i Paesi Bassi fossero già una roccaforte culturale sull’uso di droghe leggere, la legalizzazione della cannabis ha portato tutta l’Unione Europea ad interessarsi alla questione.

Adesso, anche le persone più tradizionaliste quando intervistate ammettono che la cannabis dovrebbe essere assolutamente legale.

Solo vent’anni fa le stesse interviste e sondaggi presentavano numeri totalmente differenti.

Nel 2005 un cittadino europeo su tre pensava che la cannabis dovesse essere legalizzata, secondo recenti sondaggi oramai è un cittadino europeo su due che è convinto della stessa tesi.

Come noto i movimenti politici sono molto attenti a questi cambiamenti di opinione e sono sempre pronti a cavalcare le nuove tendenze. Per questa ragione ci sono da aspettarsi grosse novità da questo punto di vista.

Ovviamente i cambiamenti dei quadri giuridici potrebbero richiedere ancora qualche tempo, ma la rotta sembra oramai tracciata: l’Europa sta andando verso la legalizzazione della cannabis.

Lo stato delle cose della Cannabis in Europa

Allo stato attuale le legislazioni sulla cannabis sono ancora molto differenti da Paese a Paese all’interno dell’Europa. È stato il Lussemburgo, nel dicembre 2021, il primo Stato UE ad avere legalizzato la produzione domestica e anche l’uso personale di cannabis per i maggiorenni.

Una scelta che non è sembrata casuale: il Lussemburgo è uno Stato che, nonostante le dimensioni, rappresenta quasi fisicamente tutta l’Unione Europea.

In Olanda la vendita della cannabis è perfettamente legale solo all’interno di luoghi deputati a tale fine, come i famosi coffee shop. La coltivazione, il trasporto, la vendita e il possesso sono stati fortemente depenalizzati.

La Spagna ha scelto una via un poco più ipocrita, d’altri tempi verrebbe da dire: è infatti possibile coltivare e fumare cannabis all’interno della propria abitazione, fuori no. Trasporto e consumo di cannabis nei luoghi pubblici, al momento attuale, rimangono proibiti in Spagna.

In Portogallo, altro Paese della penisola iberica, è stato depenalizzato l’utilizzo di qualunque sostanza stupefacente a patto che vi siano dosi da consumo personale. In caso di detenzione di dosi maggiori all’uso individuale, c’è l’arresto.

In Svizzera c’è molta confusione: in alcuni cantoni sono stati depenalizzati la coltivazione e il possesso, ma la vendita e l’uso della cannabis sono illegali.

Così come in Belgio dove la cannabis è considerata illegale, ma è stata depenalizzata la coltivazione della pianta femmina.

Seppure il clima culturale sia cambiato, ad oggi, la marijuana rimane illegale in diversi Paesi europei come Grecia, Finlandia, Irlanda, Francia, Germania e Regno Unito.

E in Italia?

Nel nostro Paese, al momento, è legale soltanto l’uso di farmaci a base di cannabinoidi sotto prescrizione medica. L’uso ricreativo è stato depenalizzato, ma viene considerato come reato amministrativo.

Per quanto riguarda la cannabis terapeutica in Italia ci sono più di 50 mila pazienti che devono affrontare situazioni complicate per procurarsi il trattamento per il dolore cronico.

Vi sono infatti nel territorio soltanto 6 distributori e 60 farmacie che mettono a disposizione dei clienti la cannabis terapeutica. Quasi il 90% dei pazienti con prescrizione medica lamentano difficoltà nel procurarsi il prodotto.

Questa situazione sta contribuendo a cambiare il vento anche in Italia in merito alla cannabis: già 31 Paesi hanno legalizzato l’uso terapeutico negli USA, a cui si devono aggiungere Australia, Canada, Cile, Colombia, Germania, Grecia, Israele, Paesi Bassi, Perù, Polonia e Regno Unito.

Non si può dimenticare il ruolo svolto da nuovi soggetti che operano in questo mercato, come JUSTBOB, che fornisce prodotti nel pieno rispetto di tutte le normative in essere.