Donald Trump

Per la prima volta dopo ripetuti tentativi per ribaltare l’esito del voto, il presidente uscente Usa Donald Trump ammette la sconfitta e dichiara: “Il Congresso ha certificato i risultati delle elezioni. Una nuova amministrazione sarà inaugurata il 20 gennaio. Il mio obiettivo ora è quello di assicurare una transizione dei poteri tranquilla e ordinata”, senza mai citare il suo successore Joe Biden.

Le conseguenze degli scontri a Capitol Hill

A seguito degli scontri a Capitol Hill in cui ha perso la vita anche l’agente Brian Sicknick della polizia del Congresso, a causa delle ferite riportate durante l’irruzione dei sostenitori di Trump entrati armati a Washington, il repubblicano si arrende. Trump poi sorprende tutti su Twitter– il social aveva “bloccato” il suo profilo – condannando le violenze avvenute e lanciando un appello alla riconciliazione: “È l’ora di raffreddare gli animi e di ripristinare la calma. Bisogna tornare alla normalità dell’America”.

Aveva definito “speciali” questi sostenitori armati che hanno dato vita agli scontri in Campidoglio, ma poi scrive: “Voi non rappresentate il nostro Paese. E coloro che hanno infranto la legge pagheranno”, ha affermato Trump che si dichiara scioccato, come il resto degli americani, da quanto accaduto, ribadendo come l’America deve essere il Paese del ‘law and order’ scrive l’Ansa. Trump parla anche di fiducia nel sistema dopo le ripetute accuse di “elezioni rubate” dal governo. “Continuo fortemente a credere che dobbiamo riformare le nostre leggi elettorali per verificare davvero l’identità degli elettori e il diritto al voto e ripristinare la fiducia nel nostro sistema”, conclude.

Trump messo all’angolo

Tale dichiarazione è stata probabilmente pianificata a tavolino dopo la richiesta indetta dai leader democratici in Congresso: Nancy Pelosi e Chuck Schumer hanno fatto ricorso al 25esimo emendamento e, se la richiesta non fosse stata accettata, si sono detti pronti anche a un nuovo impeachment che prevedeva la rimozione dall’incarico di Trump prima del 20 gennaio, giorno in cui Joe Biden si insedierà alla Casa Bianca. Il presidente uscente si è salvato solo perché il vicepresidente Mike Pence sarebbe contrario, così come Joe Biden; tale mossa per lui non avrebbe aiutato a riunificare il Paese, per questa ragione la rimozione dall’incarico di Trump prima dell’insediamento del nuovo presidente Usa non ha visto la luce.

Trump non è del tutto fuori pericolo perché il procuratore federale di Washington ha assicurato che: “Il Dipartimento di Giustizia prenderà in considerazione l’ipotesi di capi accusa per reati penali contro chiunque abbia giocato un ruolo nella vicenda”, senza escludere quindi un coinvolgimento anche da parte di Trump che ha incitato i suoi sostenitori a credere alle fantomatiche “elezioni rubate”, insinuando dubbi e innescando atti di violenza.