Dpcm e fuga dalle zone rosse

Piemontesi e lombardi in fuga dalla “zona rossa”: nelle scorse ore è scattata nuovamente la corsa verso le seconde case.

I primi spostamenti si erano registrati già nell’ultimo weekend di ottobre, quando in molti hanno deciso di raggiungere la seconda casa, optando poi per annullare il proprio rientro in vista del nuovo lockdown.

Seppur le misure imposte dal nuovo Dpcm sono più “morbide” rispetto al lockdown di marzo e aprile, i cittadini delle metropoli hanno preferito raggiungere le seconde abitazioni. Il fenomeno riporta alla memoria quanto avvenuto nei mesi passati, quando l’esodo fuori controllo dalle grandi città italiane del nord generò tensioni e rivolte.

La fuga verso le seconde case in montagna: più sicurezza e maggiore libertà

Complice la maggiore diffusione dello smartworking, per molte persone è stato possibile abbandonare le città affollate per stabilirsi nelle seconde case. Diverse località montane piemontesi e lombarde, generalmente considerate mere mete turistiche, sono state ripopolate dai proprietari di seconde case in cerca di luoghi più sicuri, dove sentirsi liberi di passeggiare all’aperto senza temere di infrangere le rigide misure restrittive.

Dalla “zona rossa” verso le seconde case in Liguria

Il nuovo Dpcm prevede misure più restrittive ed un lockdown più rigido per le regioni più colpite dalla seconda ondata di coronavirus. Per questo motivo alcuni cittadini di Piemonte e Lombardia si sono affrettati a raggiungere le seconde case in Liguria, definita come “zona gialla” e quindi soggetta a misure meno restrittive. Nella riviera ligure i primi arrivi si sono registrati già nelle prime ore di mercoledì, quando la notizia di un nuovo lockdown si era ormai diffusa.