Insetti commestibili

L’anno che sta per arrivare, il 2023, porterà tantissime novità, alcune anche particolari, potrebbero rappresentare nuove abitudini alimentari: l’Unione Europea, infatti, sta aprendo sempre di più a quelli che vengono denominati “nuovi cibi” nei quali si annoverano anche gli insetti. Se ne contano oltre un milione, alcuni non sono per niente commestibili, altri fanno già parte della nostra tavola (frammenti di tarme farinacee, coloranti naturali per dolci).

Se da un lato potremmo essere sorpresi (e forse poco propensi) all’idea di mangiare questi nuovi alimenti, dall’altra bisogna fare una grande precisazione iniziale: gli insetti sono una incredibile fonte di proteine con pochissimi grassi, sono una grande alternativa sostenibile alla carne (in considerazione del fatto che l’industria alimentare è in grande difficoltà per svariati motivi) e hanno un costo irrisorio. Gli insetti commestibili potrebbero essere la miglior fonte di proteine per la nostra dieta da qui a qualche anno.

Valori nutrizionali degli insetti commestibili

Seppur in maniera diversa, nelle zone più a oriente come Cina e Thailandia, già si fa un grande uso di insetti commestibili in cucina, addirittura alcuni si trovano tranquillamente nei mercati già pronti per essere mangiati. In Europa siamo indietro, non c’è vincolo nel mangiarli ma solo Belgio, Olanda e Svizzera hanno avuto il via libera per il commercio al dettaglio (si possono acquistare anche dall’Italia tramite negozi online). Gli istituti mondiali della sanità hanno però già iniziato gli studi sugli insetti cosiddetti “edibili” proprio per analizzarne i valori nutrizionali.

Ne è venuto fuori che, per quanto riguarda grilli, locuste e pupe dei bachi da seta, quelli che potrebbero essere i primi arrivi sulle nostre tavole (in derivati ovviamente) porterebbero con loro proteine e amminoacidi essenziali per il nostro organismo. Questi insetti (e molti altri a quanto pare) conterrebbero proteine grezze che variano in base al tipo di animale tra l’otto e il settanta percento della massa secca, numeri che mettono in imbarazzo le tradizionali fonti di proteine che mangiamo quotidianamente come manzo maiale e pollo (che hanno valori ben più bassi). In un mondo dove la popolazione aumenta sempre di più e l’industria alimentare scricchiola, la richiesta di proteine potrebbe essere sanata proprio con gli insetti.

Insetti commestibili e rischi alimentari

I rischi alimentari rappresentano il grande scoglio degli insetti commestibili, anche per questo il via libera definitivo non è ancora arrivato: si sta valutando la possibilità di creare degli allevamenti dedicati, dove si possono far crescere insetti certificati e sani (come ben sappiamo possono essere tranquillamente fonte di trasporto per germi, batteri e virus). Dunque, superato questo scoglio e, non da meno, quello culturale e mentale (non sarà facile abituarsi), gli aspetti nutrizionali degli insetti commestibili potrebbero farli diventare un alimento di uso quotidiano. Ovviamente si punterà, almeno in Europa, all’utilizzo di farine, ripercorrendo quello che finora è stato fatto ad esempio per i cereali, che non sono pienamente commestibili se mangiati interi ma lavorati rappresentano la base della nostra alimentazione.

Aspettiamoci dunque a breve qualche prima campagna di informazione per tranquillizzare sull’uso degli insetti commestibili, a cui sicuramente andranno correlate indagini alimentari approfondite, che consentano a chi ne vorrà fare uso di essere tranquillo e certo di mangiare qualcosa che oltre ad essere ricco di proteine sia anche sano.