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Il mondo digitale sta acquistando sempre più importanza. Soprattutto con la pandemia e il lockdown, l’e-commerce è diventata una pratica diffusa in tutte le fasce della popolazione. E con gli acquisti online si è riaperta la questione delle monete digitali, le cosiddette criptovalute.

Che cosa sono le criptovalute?

Il termine “criptovaluta” indica una valuta nascosta, cioè visibile e quindi utilizzabile solo conoscendo un determinato codice informatico. La criptovaluta non esiste in forma fisica, per questo viene definita “virtuale”, ma si genera e si scambia esclusivamente per via telematica. Questa tipologia di moneta basa il proprio funzionamento sui principi della crittografia. Le informazioni delle transazioni vengono memorizzate e trasmesse, ma soltanto i destinatari delle stesse possono leggerle.

Una delle peculiarità delle criptovalute è che, per la prima volta, una moneta è sottratta all’emissione e al controllo di una banca centrale. Si ispira, invece, a una tecnologia, la blockchain, che ha come caratteristica quella di essere gestita alla pari da tutti utenti che partecipano a questo processo. Sono quindi svincolate dal controllo dei governi e delle istituzioni finanziarie, e altamente decentralizzate. Vengono trasferite tra pari, ossia tramite la tecnologia peer-to-peer, in cui i nodi non sono gerarchizzati, bensì equivalenti.

Tuttavia ci sono Stati che hanno deciso di sperimentare, sotto il proprio controllo, l’utilizzo di moneta virtuale nei propri Paesi. Un esempio è quello dell’Uruguay che ha adottato l’e-peso.

Come funzionano le criptovalute?

Le criptovalute presentano determinate caratteristiche:

  • hanno un insieme di regole, detto “protocollo“, cioè un codice informatico che specifica il modo in cui i partecipanti possono effettuare le transazioni;
  • attraverso distributed ledger o blockchain si conserva immodificabilmente la storia della transazioni;
  • una rete decentralizzata di partecipanti aggiornano, conservano e consultano la distributed ledger delle transazioni, secondo le regole del protocollo.

Nel dettaglio la blockchain o distributed ledger significa “catena di blocchi”. È un registro pubblico che può memorizzare le transazioni tra due parti in modo sicuro, verificabile e permanente. Ogni blocco di transazione completato viene quindi aggiunto alla blockchain. I dati in un blocco sono per loro natura immutabili. Questo metodo è fondamentale per prevenire il fenomeno del cosiddetto “double spending“, cioè evitare che si possa spendere la criptovaluta più di una volta nello stesso momento.

Si definisce mining, invece, il processo attraverso cui si realizza la criptovaluta. I miners, minatori, sono coloro che garantiscono l’iter informatico per la creazione delle monete. In questo meccanismo, i computer tendono a risolvere complessi problemi matematici e, in cambio, generano monete digitali. L’attività di mining è libera. Chiunque può produrre criptovalute, ma secondo dei limiti. Per esempio, nel caso del Bitcoin, l’attività di mining si interromperà quando saranno raggiunte 21 milioni di unità.

In alternativa, gli users possono scegliere di comprare criptovalute dai broker, per poi spenderle tramite portafogli digitali. Infatti, una volta emesse, le valute virtuali possono essere acquistate o vendute su una piattaforma di scambio (exchange platform) utilizzando denaro a corso legale. Tuttavia queste piattaforme di scambio non sono attualmente regolamentate, quindi non è prevista una tutela legale specifica in caso di contenzioso o fallimento.

Quali sono le criptovalute più importanti?

Le criptovalute si suddividono in:

  • moneta virtuale chiusa;
  • unidirezionale;
  • bidirezionale.

La differenza tra queste tipologie risiede nella possibilità di poter scambiare la criptovaluta con moneta a corso legale o valuta “ufficiale” e nella tipologia dei beni e servizi acquistabili.

La più famosa criptovaluta è il Bitcoin, che è stata anche la prima ad entrare nel mercato, nel 2009. Questa è una moneta virtuale bidirezionale, in quanto può essere facilmente convertita con le principali valute ufficiali. A questa si aggiungono attualmente oltre 1.000 divise digitali. Tra quelle principali ci sono: Litecoin, Dash, Ripple ed Ethereum, che consente di creare contratti intelligenti considerati a tutti gli effetti denaro digitale.