Chiusura regioni Covid

Perché la Campania, che neanche un mese fa risultava essere ai primi posti tra le regioni per numero di contagi per coronavirus, ora è nella zona gialla? Proviamo a fare il punto della situazione.

Covid-19: perché ancora zona gialla per la Campania?

Da quando il Premier Conte e il Ministro della Salute Speranza hanno classificato le regioni italiane per colore in base al numero di contagiati e altri fattori, tenendo conto della situazione dei posti letto negli ospedali e delle terapie intensive occupabili, ha destato stupore la scelta di mettere la Regione Campania nella zona più “soft”, ossia la zona gialla.

I medici campani, così come il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, chiedono il controllo dei dati forniti dal Governatore della regione, Vincenzo De Luca, il quale poche settimane fa aveva urlato al lockdown totale. De Luca si è difeso dicendo che, nel frattempo, le aziende ospedaliere private hanno messo a disposizione i loro posti letto e la maggior parte dei nuovi contagiati sono asintomatici, quindi può svolgere la quarantena nella propria residenza.

DPCM: restrizioni e regole in Campania

Il Governatore della Regione Campania, però, non urla al miracolo. Bensì invita la cittadinanza a rispettare tutte le norme previste per contrastare la diffusione del contagio con rigore. Oltre al distanziamento sociale e all’uso della mascherina, De Luca ha invitato i campani a stare quanto più tempo possibile a casa e a limitare i contatti, soprattutto quelli non necessari.

La zona gialla prevede l’apertura di bar e negozi, ma fino alle ore 18.00, l’asporto fino alle ore 22.00 e la il coprifuoco dalle 22 alle 5. In aggiunta, Vincenzo De Luca ha deciso il divieto di spostamenti tra province se non per comprovati motivi di lavoro, salute o esigenze personale, e per la scuola ha deciso la didattica a distanza per ogni ordine di istruzione. Una scelta, quest’ultima, che ha creato molte proteste e malumori.