Involtino primavera

Un pezzo di dito con tanto di unghia è stato trovato all’interno di un involtino primavera, acquistato in un supermercato di Imola.

Il consumatore, un uomo residente a San Lorenzo di Lugo, ha trovato una porzione di falange all’interno del suo pasto etnico acquistato al supermercato. Si tratta di un involtino primavera preconfezionato, destinato ad essere cucinato in casa dal consumatore.

Ad un primo sguardo, l’involtino primavera in questione pareva essere esattamente come tutti gli altri ma, il ripieno al suo interno celava una macabra sorpresa: un corpo estraneo con le sembianze di un dito.

Disposto esame del Dna per analizzare il residuo rinvenuto nell’involtino primavera

Il consumatore si sarebbe accorto della presenza dell’ingrediente “indesiderato” solamente a cottura ultimata, mentre si apprestava a consumare la pietanza. L’aspetto del residuo ritrovato sarebbe compatibile con una porzione di falange, con tanto di unghia.

Sono stati immediatamente allertati i carabinieri, e la procura di Ravenna ha disposto l’analisi del Dna per confermare l’origine del residuo rinvenuto all’interno dell’involtino primavera. Nel caso in cui venisse confermata l’origine umana, l’ipotesi più plausibile potrebbe ricondurre il ritrovamento ad un infortunio avvenuto sul lavoro: il frammento di dito potrebbe essere finito accidentalmente nell’impasto dell’involtino acquistato dallo sfortunato cliente.

Al momento le piste sono ancora tutte aperte e non si esclude possa trattarsi di resti provenienti da un animale antropomorfo, come ad esempio una scimmia.

Ricostruzione della filiera: dalla Spagna all’Italia

Le autorità competenti sono al lavoro per ricostruire la filiera del prodotto, per comprendere tutti i passaggi fatti dalla produzione fino all’acquisto. La segnalazione è stata fatta una settimana fa, giovedì 19 novembre, e da allora sono partite le verifiche.

Dalle prime indagini è emerso che l’involtino primavera sarebbe stato confezionato in Spagna, in un’azienda di Barcellona. Successivamente il prodotto avrebbe raggiunto destinazione nel supermercato di Imola all’interno del suo imballaggio originale che, al momento dell’acquisto, risultava essere perfettamente integro.