Medico

La malasanità è uno dei problemi più gravi del nostro Paese, è sufficiente dare uno sguardo anche solo ai recenti episodi avvenuti, per rendersi conto di come sia di fondamentale importanza risolvere questa carenza del sistema sanitario che sembra essere una peculiarità tutta italiana.

Al di là dei danni provocati alla salute dei pazienti e delle loro gravi conseguenze, nei casi peggiori il decesso, è un problema serio anche in materia di conti pubblici, questo perché la malasanità ha un costo esoso per le casse dello Stato. Secondo dati Istat (risalenti al 2016), ogni anno in Italia si spenderebbero all’incirca 22,5 miliardi di euro per casi di malasanità, una cifra che da sola è esaustiva a far comprendere l’entità della questione.

Malasanità in Italia: gli ultimi episodi di cronaca

Emblematica in questo senso è la storia di un paziente morto all’età di 48 anni lo scorso 7 settembre nell’ospedale di Pozzuoli. L’uomo, un operaio, era stato ricoverato a causa di una sciatica e un mese dopo è deceduto per un’infezione, motivo che ha spinto la moglie e la famiglia a sporgere denuncia e in seguito la Procura napoletana ad avviare un’inchiesta con l’ipotesi di omicidio colposo. Secondo l’accusa, alla vittima non sarebbe stata diagnosticata la reale patologia per tempo causando poi il successivo decesso.

Come non citare la condanna emessa lo scorso 1 ottobre dal giudice unico del Tribunale di Latina che ha condannato a sei mesi di reclusione due medici che, nell’ottobre del 2011, operarono un uomo di 74 per colecistectomia laparoscopica, provocandogli una “lesione iatrogena di un vaso epatico” con la conseguenza di una grave emorragia che gli è costata la vita. Il tutto avvenne in meno di 24 ore dal ricovero e dall’intervento che era stato pianificato settimane prima.

A Cosenza 13 medici sono indagati per la morte di un bambino di due anni deceduto all’ospedale Annunziata lo scorso 11 settembre. Il piccolo aveva forti dolori all’addome, operato d’urgenza per una invaginazione sospetta, è finito in rianimazione ed è deceduto poco dopo. A seguito della denuncia della famiglia, la Procura di Cosenza ha sequestrato la cartella clinica, avviato un’indagine e disposto l’autopsia.

Malasanità: chi tutela i cittadini?

Negli anni, con il proliferare di casi di malasanità in Italia, che comportano danni irreparabili e nel peggiore dei casi provocano la morte del paziente, sono aumentate le realtà che si battono per difendere i diritti dei cittadini e supportarli nelle denunce e nei lunghi percorsi da seguire per cercare di fare giustizia.

Un esempio è lo Sportello Legale Sanità, con sedi nelle città di Roma, Milano e Bologna, che si batte per tutelare i diritti di pazienti o familiari che hanno subito un torto nella sanità pubblica e privata. Con la collaborazione di uno studio legale opera da anni a favore delle vittime di malasanità in tutto il Paese, riuscendo in molti casi a far ottenere le giuste ricompense per i torti subiti.

Un’altra iniziativa in questo senso è GR.I.ME.S. – Gruppo Intervento di Medicina Sociale: un’associazione composta da medici, infermieri e personale sanitario con il duplice scopo di elaborare, attraverso attività di studio e ricerca, proposte di legge e mettere in campo una serie di iniziative di medicina sociale finalizzate a sopperire alle carenze del sistema sanitario.