Sviluppo e-commerce Sardegna

Lo sviluppo degli e-commerce ha riscontrato una buona risposta in tutta Italia, in particolare in Valle d’Aosta, Trentino e Sardegna. L’isola infatti, nonostante si sia collocata al terzo posto, è la prima regione del Mezzogiorno ad utilizzare maggiormente il commercio online. Parliamo del 59,1%, numero registrato dal Report di eShopping Advisor, un portale esterno ai siti che verte sugli acquisti online e si concentra soprattutto sugli e-commerce. La piattaforma è stata elaborata da due imprenditori sardi, Andrea Carboni e Andrea Ghiani.

Incrementa lo shopping online, soprattutto in Sardegna

Il periodo temporale a cui fare riferimento per un confronto risale al 2012, quando solo il 45,2% degli abitanti sardi acquistava online. Inoltre, in questa percentuale venivano considerati coloro che possedevano più di 15 anni e utilizzavano internet da casa. Sempre rispetto al 2012 l’isola ha avuto una crescita anche per quanto riguarda aziende che intendono servirsi dell’e-commerce, raggiungendo così il 13,7%. Sono dati strettamente connessi a quelli che rivelano l’Italia nella top five europea dei consumatori online.

L’1,7% infatti degli italiani compra abitualmente sul web, mentre il 26% racchiude i primi cinque paesi europei (stivale compreso). Al primo posto il Regno Unito con il 6,3% degli acquisti venduti online, a seguire Francia (6,1%), Svizzera (1,8%), Italia e Paesi Bassi (1,5%). L’indagine effettuata dai due imprenditori sardi ci ricorda inoltre che sempre nel 2012 circa il 38% degli utenti web italiani faceva acquisti online. Un dato che ad oggi è stato ampiamente superato grazie al successo dell’e-commerce.

E-commerce o sito web?

La Sardegna però si posiziona terzultima nella classifica italiana che riunisce le imprese che hanno un sito web o che almeno abbiamo una pagina online, con il 56,8%. È una percentuale che potrebbe e dovrebbe crescere per diversi motivi. Prima fra tutti la presenza di tantissimi produttori locali che potrebbero esportare le proprie merci e i servizi. Il commercio del posto potrebbe non solo farsi conoscere tramite un sito web, ma direttamente su e-commerce, visto il notevole successo che sta ottenendo negli ultimi anni.

Crearne uno non è più un procedimento misterioso grazie a piattaforme come Multiwebnegozi.com, in grado di assistere l’imprenditore nell’apertura del proprio negozio online collegandolo in poco tempo a siti come eBay o Amazon. Il gestionale prima citato, sullo shopping online, prevede infatti un veloce incremento dell’utilizzo degli e-commerce nei prossimi anni: 18,4% la crescita media in un anno ipotizzando persino che entro il 2022 le vendite globali in totale saranno pari a 400 miliardi di dollari americani.

Un altro incentivo all’e-commerce è la possibile chiusura di alcuni negozi nei giorni di festa. Questo incrementerebbe senza dubbio lo shopping online, rilasserebbe di più alcuni commercianti oberati di lavoro sette giorni su sette ma rischierebbe di mettere in crisi le attività più piccole che contano sull’afflusso di gente derivato soprattutto dalle festività. La condizione dei piccoli esercenti non è poi così diversa da quella delle imprese italiane con più di 10 dipendenti che cercano di vendere online: al momento solo il 12,5% di esse ci riesce.