Shopping online

Aprire un e-commerce, ovvero un negozio online, è una scelta effettuata da moltissime persone: complice la crescita delle vendite sul web, soprattutto negli ultimi anni, aprire un’attività in proprio online potrebbe permettere di investire in modo proficuo il proprio denaro, ottenendo un ritorno economico interessante.

Ma come iniziare e a chi rivolgersi? Se hai intenzione di aprire un e-commerce online, devi tenere presenti alcuni importanti adempimenti: per esempio, la Partita Iva è obbligatoria, in quanto si tratta di un’attività commerciale che non è compatibile con quelle che vengono definite prestazioni occasionali.

Quali sono le tipologie di negozio online che si possono aprire? E quanto costa aprire un e-commerce al giorno d’oggi? La burocrazia è complessa, motivo per cui è bene affidarsi a un buon consulente fiscale low cost, come ad esempio Fiscozen, per poter completare egregiamente tutti gli adempimenti necessari.

In questa breve guida verranno fornite tutte le informazioni utili per aprire un negozio di e-commerce online.

Aprire un e-commerce: come fare?

La prima cosa da fare quando si ha intenzione di lanciare un nuovo business online è scegliere la tipologia di attività che si intende avviare. Il metodo più semplice ed apprezzato è quello dell’e-commerce, ovvero un negozio online dedicato alla propria attività dove si possono vendere i propri prodotti a clienti o terzi. Questa soluzione permette di ottenere una grande personalizzazione della piattaforma, ma al tempo stesso risulta molto onerosa in termini economici.

Un’altra possibilità è quella di affiliarsi ad altri marketplace, inserendo i propri prodotti in un catalogo: in questo caso, però, una parte dei guadagni dovrà essere versata come commissione sulla vendita.

Infine, è possibile sfruttare il dropshipping, un’alternativa ibrida che permette di creare un sito web ad hoc per la propria attività, sfruttando al tempo stesso i servizi messi a disposizione dai grandi rivenditori online.

Aprire un e-commerce in 3 mosse: gli adempimenti burocratici

Per aprire un e-commerce online dovrai rispettare alcuni passaggi necessari e obbligatori:

  • aperturadi una Partita Iva;
  • iscrizione presso la Camera di Commercio;
  • presentazione della SCIA;
  • iscrizione alla Gestione Commercianti Inps.

Entro i 30 giorni successivi all’avvio della nuova attività è necessario aprire anche una Partita Iva, associando ad essa un codice ATECO, che sarà – nel nostro caso, ovvero per l’e-commerce – il seguente: 47.91.10.

L’apertura dell’attività di e-commerce equivale all’avvio di una ditta individuale: per questo motivo è obbligatoria l’iscrizione presso la Camera di Commercio competente a livello territoriale, oltre alla comunicazione di inizio dell’attività (da notificare allo Sportello Unico Attività produttive a livello comunale).

Aprire un e-commerce online: quanto costa?

Arrivati a questo punto, è importante capire anche quanto costa aprire un negozio di e-commerce online: le voci di spesa da tenere in considerazione sono parecchie.

Per determinare i costi annuali da sostenere (tasse, contributi previdenziali ecc.), è bene scegliere efficacemente il regime fiscale da adottare: la soluzione più conveniente per un e-commerce è il regime forfettario.

Uno dei vantaggi del regime forfettario è quello di non dover applicare l’IVA sui prodotti venduti, riuscendo a garantire dei prezzi più competitivi rispetto alla concorrenza.

Inoltre, la tassazione di questo regime prevede un’imposta sostitutiva del 5% per i primi cinque anni (se si possiedono determinati requisiti) e del 15% a decorrere dal sesto anno. Diversamente, nel regime ordinario, bisogna versare l’Irpef – e le imposte addizionali – la cui aliquota parte dal 23% per i redditi più bassi.

Per coloro che optano per il forfettario, è bene introdurre anche il concetto di Coefficiente di Redditività, che per l’e-commerce è pari al 40%: ciò significa che, su un incasso ipotetico di 1.000 euro, imposte e contributi saranno calcolati soltanto su 400 euro, mentre 600 euro si deducono per le spese sostenute.

Infine, per quanto riguarda il pagamento dei contributi previdenziali, che per i commercianti si aggirano intorno ai 4.000 euro fissi (più una quota variabile a seconda del reddito), ricordiamo che la legge offre una riduzione del 35% a coloro che aderiscono al regime forfettario, cosa che si traduce in un risparmio di circa 1.400 euro all’anno.