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Nell’ultimo decennio i disturbi dell’udito hanno colpito sempre più persone e con un’età media sempre più bassa. Riconoscere i sintomi è il primo passo per poter prevenire malattie gravi e irreversibili. Ma quali sono i sintomi e le cause dei più frequenti disturbi dell’udito e cosa fare se si riscontra di avere un problema?

Rivolgersi ad uno specialista è l’unica soluzione

Se si ha il dubbio di poter avere problemi di udito, la prima cosa da fare è consultare uno specialista. L’otorino infatti, attraverso precise misurazioni, potrà dare le risposte necessarie e curare eventuali problematiche prima che si aggravino ulteriormente. Se non si conoscono specialisti nella propria zona di residenza, attraverso una ricerca online è possibile cercare medici (in strutture pubbliche o private) adatti al proprio caso: ad esempio digitando “otorino a Bergamo” oppure “clinica per l’udito Lombardia” o ancora “visita otorinolaringoiatrica Milano”.

Disturbi dell’udito: le cause principali

Fra le cause esterne, tra le più comuni nel caso in cui i sintomi riguardino un solo orecchio ci sono:

  • tappo di cerume;
  • infezioni o infiammazioni;
  • timpano perforato;
  • otite effusiva, otosclerosi, coleosteatoma;
  • malattia di Ménière.

Nel caso in cui invece le orecchie siano entrambe interessate da sintomi, le cause potrebbero essere legate all’esposizione a rumori forti per un periodo prolungato o alla graduale perdita dell’udito causata dall’età.

Diversi studi statistici sottolineano che nella fascia d’età dai 65 ai 74 anni un individuo su tre è incline ad un progressivo abbassamento dell’udito, mentre superati i 75 anni la statistica segnala che ciò accade in un individuo su due.

Spesso il paziente non si accorge del disturbo finché la routine quotidiana non lo mette di fronte a qualche problema di comprensione o, ancor peggio, il paziente tende ad un istintivo isolamento causato dal sentirsi escluso.

Quando invece si tratta di perdita dell’udito a causa di forti rumori, ogni età è a rischio, in particolare la fascia adolescenziale, interessata da problemi causati dall’ascolto di musica a volume troppo alto nelle cuffie o alla sovraesposizione nel caso in cui si frequentino spesso discoteche e si stia troppo vicino alle casse acustiche.

Suoni che rimangono sotto i 75 decibel, anche dopo lungo tempo, non sono associati a perdita dell’udito; mentre se i decibel superano gli 85 le conseguenze possono essere molto gravi per la salute delle orecchie.

Disturbi dell’udito: il caso dell’acufene

Il disturbo uditivo riconosciuto come acufene non era molto noto alla maggior parte delle persone fino a pochissimi anni fa. Grazie al film A Star is Born, in cui il protagonista ne soffre, si è avuta una maggior richiesta di informazioni riguardo questo disturbo a tratti invalidante. Il principale sintomo con cui si presenta l’acufene è letteralmente la percezione di un forte fischio in una o entrambe le orecchie. Se nei luoghi affollati il rumore ambientale può renderlo meno percettibile, nei momenti di silenzio o durante il sonno può causare difficoltà. Il bruxismo per esempio è talvolta attribuibile alla presenza di acufene che disturba il sonno. Molti, invece, trovano insopportabile il fischio appena dopo il risveglio o in manifestazioni improvvise durante la giornata, che portano ad una condizione veramente spiacevole e dolorosa per il paziente.