Impianti sciistici

Il Comitato tecnico scientifico aveva dato il via libera all’apertura degli impianti sciistici dal 15 febbraio 2021, ma un’ordinanza del Ministero della Salute ha fatto slittare la riapertura al 5 marzo 2021.

Occorrerà seguire delle regole ben precise come dal protocollo che le Regioni hanno presentato ai tecnici. Si potrà tornare a sciare soltanto nelle Regioni inserite in zona gialla, ma sarà obbligatorio indossare la mascherina FFP2 e occorrerà attenersi alle disposizioni contenute nelle linee guida delle Regioni.

Ecco tutte le regole da seguire per tornare a sciare a partire dal 5 marzo 2021.

Impianti sciistici chiusi: via libera slitta al 5 marzo

Una doccia fredda per tutti i titolari degli impianti sciistici delle Regioni inserite in zona gialla: la riapertura – per effetto dell’ordinanza dell’ultimo minuto del Ministro della Salute Roberto Speranza – è slittata al 5 marzo 2021.

In primis, sul piede di guerra contro il Governo ci sono i lavoratori che pronti a ripartire hanno dovuto subire l’ennesima porta in faccia. Nemmeno un minimo di preavviso, in quanto l’ordinanza è stata firmata alle ore 18:20 circa di domenica 14 febbraio. Impensabile, e altrettanto sconvolgente: si attendono i ristori e intanto si iniziano a stimare le perdite di fatturato dell’intera stagione mancata.

Piste da sci: ecco le regole

In attesa del nuovo DPCM, il Governo ha prorogato il divieto di spostamento tra le Regioni fino al 25 febbraio, mentre il Comitato tecnico scientifico ha approvato le linee guida delle Regioni per il via libera all’apertura degli impianti sciistici a partire dal 5 marzo 2021.

Al tempo stesso sono state approvate anche le norme per svolgere il Festival di Sanremo 2021, ma senza pubblico.

Biglietterie

L’ingresso presso le biglietterie potrà avvenire nel numero massimo di persone consentito dal locale e nel rispetto dell’obbligo di indossare la mascherina. Sarà opportuno evitare il formarsi di code e assembramenti agli ingressi e alle uscite.

A tal fine, “andranno adottate soluzioni organizzative al fine di ridurre code e assembramenti alle biglietterie, quali ad esempio: prevendita/prenotazione on-line o tramite altre soluzioni digitali (es. applicazioni per smartphone), collaborazioni con strutture ricettive del territorio per acquisto/consegna dei titoli”, scrivono nel protocollo.

Skipass

Ingressi contingentati e prenotazioni consigliate per quanto riguarda l’acquisto degli skipass.

In quest’ottica, quindi, è necessario introdurre “un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, che tenga conto non solo delle quote giornaliere, ma anche di quelle settimanali e stagionali – si legge nel protocollo del Comitato delle Regioni -. In tutte le realtà in cui il controllo degli skipass o delle altre tipologie di titoli di accesso, non possa essere svolta con modalità contact-less, dovranno essere adottate misure idonee ad evitare assembramenti e ridurre le occasioni di contatto, soprattutto nei prevedibili momenti di maggiore afflusso e comunque nel corso dell’intera giornata”.

Impianti di risalita

Per quanto riguarda, invece, gli impianti di risalita, sarà necessario mantenere una capienza massima ridotta al 50% per tutte le seggiovie con paravento, per le funivie e per le cabinovie. Le seggiovie aperte, invece, potranno essere caricate al 100% della loro capienza.

I congiunti, conviventi, comprese le coppie e le famiglie dovranno mantenere una distanza di almeno 1 metro anche sugli impianti di risalita, fatta eccezione per i “soggetti che necessitano di accompagnamento (es. bambini al di sotto di 1,25 m di altezza, nel caso delle seggiovie) o di assistenza (es. utenti non vedenti)”.

Bar, ristoranti e rifugi

Onde evitare assembramenti, infine, anche i bar, i ristoranti  i rifugi dovranno gestire i loro spazi definendo il numero massimo di persone che possono avere accesso al locale e ricevendo le prenotazioni prima dell’accesso. In questo modo, a tutti coloro che avranno prenotato sarà garantito un posto a sedere. Una volta “raggiunto il numero massimo predefinito di clienti nel locale – scrivono le Regioni -, dovrà essere interdetto l’accesso ad altre persone”.

Sarebbe, inoltre, opportuno “prediligere la consumazione di alimenti e bevande all’aperto, inclusa l’ordinazione e la consegna del cibo da asporto, anche adottando strutture provvisorie”.