Procida

Procida si è candidata a Capitale Italiana della Cultura con lo slogan “La cultura non Isola”; nel dossier della candidatura è scritto: “La terra isolana è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo. Potenza di immaginario e concretezza di visione ci mostrano Procida come capitale esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni culturali e naturali”.

Il progetto per la Capitale Italiana della Cultura nasce nel 2014, per volere del ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Lo scopo è quello di valorizzare i beni culturali e paesaggistici e ogni anno viene scelta da una commissione di esperti nominata dal ministero.

La città prescelta ha la possibilità di mostrare il suo sviluppo le sue bellezze e la vita della città, facendo conoscere e dando valore alle bellezze locali e cercando di migliorare i servizi turistici.

Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Ambrosino che si è detto onorato: “Grazie per questa opportunità storica che senz’altro coglieremo lavorando sodo per rendere orgogliosa l’Italia di questa bella scelta”.

Procida sarà Capitale Italiana della Cultura per il 2022, per il 2021 il titolo spetta alla città di Parma. Per ottenere il titolo Procida ha superato le altre concorrenti: Bari, Ancona, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo (Treviso), Taranto e Grecia Salentina, Trapani, Verbania Lago Maggiore e Volterra.

Il sindaco Ambrosini si è complimentato con le altre città finaliste, ma ha espresso la gioia per la vittoria di un piccolo borgo che, ha detto, “rappresenta la metafora di luoghi, di amministrazioni e di comunità che hanno riscoperto l’orgoglio delle proprie terre. La cultura, per noi e per loro, può essere uno straordinario detonatore del piano strategico di rilancio“.

Le parole del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, guardano al futuro, a quando, nel 2022, la pandemia sarà finita e la situazione del mondo e dell’Italia sarà tornata alla normalità, pensando al turismo e al suo valore per la valorizzazione delle nostre terre.

Poi Franceschini ha detto: “È un anno complicato per tutti, stiamo cercando di sostenere in ogni modo le attività culturali e turistiche e la designazione della Capitale Italiana della Cultura per il 2022 è un segnale per il futuro, la ripresa”.