Vaccino coronavirus

Rispondere a questa domanda non è facile, ma è possibile fare delle ipotesi basandosi sui dati scientifici e sulle esperienze delle pandemie storiche vissute e conosciute, come, ad esempio, l’influenza spagnola che provocò tra i 50 e i 100 milioni di morti in due anni.

Oggi la sperimentazione dei vaccini e i farmaci esistenti fanno ben sperare perché lo svolgersi di questa pandemia abbia esiti diversi, anche se è plausibile ipotizzare una durata simile; lo afferma in un’intervista Barbara Gallavotti, biologa, scrittrice, giornalista scientifica e autrice di trasmissioni televisive come Superquark e Ulisse.

Gallavotti ricorda l’importanza del vaccino anche se “non autorizzerà a far circolare il virus liberamente tra il resto della popolazione. Senza contenimento, anche i più giovani potrebbero contrarre la malattia in maniera più grave”.

Le ipotesi

Tre sono le ipotesi per la fine della pandemia da Covid-19; la prima prevede l’immunità di gregge. L’acquisizione degli anticorpi per via naturale proteggerebbe da nuove ondate. Tutto ciò è considerato possibile anche senza vaccino, tuttavia è ritenuta piuttosto lontana perché sono poche le persone che hanno sviluppato gli anticorpi.

La seconda ipotesi contempla il vaccino. Tutto il mondo scientifico si sta muovendo per poterlo ottenere il prima possibile. Occorre però ricordare che, nonostante il vaccino, la soluzione della pandemia non sarebbe immediata e non bisognerebbe abbassare la guardia.

La terza possibile fine della pandemia prevede l’endemicità del virus. Il virus diventerebbe latente e svilupperebbe focolai facilmente gestibili senza problemi. Questa è la prima pandemia che si svolge in un periodo di avanzamento medico e scientifico.

Grazie alle mascherine, ai medicinali e alla tecnologia (come lo smart working), oggi è possibile vivere questa grave situazione in maniera differente. La storia ci ha insegnato che la pandemia hanno una fine medica, dovuta al ritrovamento della cura, e una fine sociale, quando diminuisce la paura della malattia e le persone imparano a conviverci.