Coronavirus decreto Io resto a casa

Il nuovo DPCM prevederà una suddivisione in tre fasce di rischio per le Regioni italiane. Le zone verranno suddivise in rosse, arancioni e verdi, tutte con provvedimenti di carattere locale e con lockdown mirati al fine di contenere i contagi da coronavirus.

Zone rosse: le Regioni a rischio lockdown

Il nuovo DPCM che sarà firmato nelle prossime ore avrà valenza dal 5 novembre al 3 dicembre e dividerà l’Italia in fasce di rischio territoriale. Le Regioni saranno classificate in base al rischio di crisi e i provvedimenti avranno valenza per 15 giorni. Le Regioni che con tutta probabilità saranno inizialmente inserite nelle zone rosse sono: Lombardia, Piemonte e Calabria, con Valle d’Aosta e Bolzano in osservazione.

I provvedimenti per le zone rosse comprenderanno un vero e proprio lockdown come quello totale avvenuto in primavera. Divieto di spostamento in entrata e uscita, negozi e attività chiuse e l’attivazione della didattica a distanza al 100%.

Zone arancioni: i provvedimenti del DPCM

Per quanto riguarda le zone arancioni il lockdown potrebbe avere valenza localizzata al comune di residenza. La chiusura totale di bar e ristoranti con la possibilità di asporto e consegne a domicilio. Attivazione della didattica a distanza per tutte le scuole superiori e mezzi di trasporto al 50%. Le Regioni che probabilmente saranno definite zone arancioni sono: Puglia, Liguria, Campania e Veneto.

Zone verdi: le Regioni meno a rischio

Le zone verdi dovranno comunque sottostare ai provvedimenti applicati a tuttia l’Italia come il coprifuoco dalle 22 alle 5, la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana, i mezzi di trasporto al 50% e la didattica a distanza per le scuole superiori. Le Regioni classificate come zona verde sono 12: Sicilia, Sardegna, Basilicata, Molise, Lazio, Abruzzo, Marche, Umbria, Emilia Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, PA di Trento.

Come vengono decise zone rosse, arancioni e verdi

I fattori attraverso i quali vengono scelte le zone a maggior rischio sono tre e vengono monitorati a livello nazionale dagli organi di competenza. Il primo fattore è la capacità di monitoraggio dei casi sintomatici e la capacità degli organi locali di fornire assistenza sanitaria adeguara. Il secondo fattore è la capacità di accertamento diagnostico che comprende non solo l’individuazione dei positivi ma anche la gestione dei contatti del caso positivo e la comunicazione a riguardo per contenere i nuovi eventuali positivi.

Ultimo ma non per importanta la trasmissione del virus e la tenuta dei servizi sanitari, ossia il numero di casi positivi comunicati e l’indice di trasmissione che ne consegue con chiaro riferimento ai posti letto in reparto e in terapia intensiva degli ospedali locali.

Conte annuncerà le zone rosse in conferenza stampa

Nel corso della serata con tutta probabilità assisteremo ad una nuova conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in cui annuncerà agli italiani i provvedimenti in atto con il nuovo DPCM e illustrerà le regioni che rientreranno nelle zone rosse, arancioni e verdi con ufficialità, assieme a tutte le regole che esse dovranno seguire per i 15 giorni canonici.