Trading online tasse

L’anno appena trascorso verrà ricordato per l’esplosione del trading online. Anche il 2021 appena iniziato sta già confermando questa tendenza che, sebbene fosse già in atto da qualche tempo, ha ricevuto la spinta più forte durante i mesi di lockdown. Durante il confinamento, infatti, moltissime persone hanno approfondito il mondo del trading, attirate dalla possibilità di investire senza dover muoversi dal proprio divano. Anche in Italia è accaduto qualcosa di simile, tanto che anche su Google è boom di ricerche legate agli investimenti in Borsa.

Il recente caso Gamestop ha catalizzato ancor di più l’interesse sul trading online a livello globale, mettendo in luce la forza di un gruppo formato da giovani trader privati che è riuscito a smuovere il mercato finanziario senza avere legami con la grande finanza tradizionale. Sebbene in Italia il numero di investitori sia molto inferiore rispetto a paesi più evoluti come gli Usa, basta guardare la percentuale di crescita dei broker per capire quanto il mercato sia in forte espansione: nel 2014 gli intermediari erano 128. Cinque anni dopo, cioè nel 2019, il numero è schizzato a 242.

Trading online e Bitcoin

Sono infatti sempre di più gli utenti che scelgono di giocare in borsa con l’obiettivo di guadagnare sul capitale investito ed entrare nel mondo degli investimenti finanziari che vengono ormai effettuati attraverso i canali digitali. Si tratta di investire online direttamente dal proprio pc speculando su vari asset senza dover comprare un titolo a tutti gli effetti. Tuttavia, anche se il trading si svolge in rete, il rischio di perdere dei soldi è reale, quindi è importante che il trader sappia cosa sta facendo.

Attualmente c’è un forte interesse dei traders verso il mondo delle criptovalute. Con il fenomeno Bitcoin in pieno boom e le altre monete digitali minori che lo seguono a ruota, un numero sempre crescente di persone sta decidendo di investire in criptovaluta. Bitcoin è arrivato a toccare quota 52.000 dollari, suo record storico, ma la corsa non accenna ad arrestarsi. Anzi, è opinione diffusa che la moneta potrebbe giungere addirittura a mezzo milione di dollari entro la fine del decennio.

Quello delle criptovalute è certamente un mercato da tenere in considerazione se si sceglie di fare trading online nel 2021, tuttavia non è sempre facile tenersi al passo con le continue oscillazioni. Per questo è fondamentale scegliere la piattaforma di trading giusta, che magari preveda un programma di assistenza per gli investitori e delle guide per i principianti.

Quanto costa fare trading online

Fare trading costa di più se si sceglie la piattaforma sbagliata. I vari broker online (ovvero gli intermediari tra l’utente che investe e il mercato finanziario) applicano commissioni diverse ed è quindi di estrema importanza valutare con attenzione quale scegliere. Ad esempio, più un broker è sicuro e conosciuto, più bassi sono i costi. A seconda dell’asset su cui si vuole investire, il prezzo di commissione applicato è differente.

Il guadagno viene tassato da parte dello Stato solo nel momento del prelievo dalla piattaforma e comunque solo nel caso in cui la somma totale depositata sia inferiore al prelievo. Questo vuol dire che se ci sono dei soldi “fermi” nella piattaforma, questi non sono tassati finché l’utente non decide di prelevarli.

Fermo restando che se si vuole fare trading seriamente è meglio appoggiarsi a un commercialista, in linea generale la tassazione applicata se il prelievo è maggiore risulta pari al 26% sul profitto. Lo Stato tassa la plusvalenza, ovvero la somma di tutte le compravendite effettuate dal trader durante l’ anno ma questo reddito non viene cumulato con altri derivati, ad esempio, dal lavoro dipendente.