Scuola

Il nuovo DPCM ha imposto una soglia stringente alla chiusura delle scuole: con più di 250 contagi ogni 100 mila abitanti i Governatori delle Regioni (anche in zona gialla) possono introdurre la didattica a distanza al 100%. Inoltre, in zona rossa e in zona arancione scuro tutte le scuole di ogni ordine e grado si svolgono a distanza, ad eccezione (in alcune Regioni) degli asili nido.

Una situazione che mette a rischio lo svolgimento dell’anno scolastico, sul quale il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha avanzato l’ipotesi di prolungare il termine. Ma in merito alle scuole chiuse esistono moltissime zone e Regioni che hanno adottato modalità di svolgimento delle lezioni a distanza.

Ecco la lista delle zone nelle quali la scuola è chiusa e si svolge la didattica a distanza: dagli asili nido alle materne, dalle elementari alle medie, fino alle scuole superiori.

Scuola chiusa: le Regioni che svolgono didattica a distanza

In media 3 studenti su 4 stanno svolgendo didattica a distanza: le Regioni e le zone che hanno chiuso le scuole sono ormai la maggioranza dei territori italiani.

Partiamo dalla Lombardia, la Regione più colpita dalla prima ondata di Covid-19. Attualmente la Lombardia si trova in zona arancione scuro: ciò significa che tutte le scuole di ogni ordine e grado – ad eccezione degli asili nido – svolgono modalità di didattica a distanza.

In Piemonte, invece, la situazione è varia: in alcuni distretti più a rischio – come le province di Asti, Cuneo, Torino, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola – tutte le scuole (a parte gli asili nido) svolgono lezioni a distanza, mentre nella città di Torino e nel resto della Regione la didattica a distanza al 100% riguarda le classi dalla seconda media in avanti.

In Alto Adige – a causa del lockdown – le scuole restano chiuse fino al 14 marzo. In Trentino, invece, si svolge la didattica a distanza – fino al 14 marzo – per gli studenti di  Merano, Rifiano, Moso in Passiria, Malles Venosta, Lana, San Martino in Passiria, Caines, San Leonardo in Passiria, Tirolo, Silandro, Parcines, Scena, Lagundo, Tubre e Glorenza della provincia di Bolzano.

La Liguria ha adottato la didattica a distanza al 100% per tutte le scuole superiori nonostante si trovi in zona gialla e anche la Calabria ha chiuso le scuole fino al 21 marzo, mentre la Campania le ha chiuse fino al 14 marzo. Anche in Friuli Venezia Giulia tutte le scuole svolgono modalità di didattica a distanza fino al 20 marzo.

L’Emilia Romagna ha chiuso le scuole nelle zone rosse nelle Province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, oltre alla città metropolitana di Bologna e la Provincia di Modena.

In Abruzzo, Puglia, Molise e Basilicata, scuole chiuse fino a diversi provvedimenti. Situazione difficile anche nelle Marche, dove le scuole sono chiuse nelle Province di Ancona e Macerata. Nelle Province di Pesaro e Urbino, Fermo e Ascoli Piceno, invece, si adottano modalità di didattica a distanza al 100% per scuole medie, superiori e università.

In Umbria tutte le scuole primarie e secondarie della Provincia di Perugia adottano modalità a distanza fino al 21 marzo. Nel Lazio, invece, solo la Provincia di Frosinone – inserita in zona rossa – adotta modalità di lezione a distanza.

In Toscana sono chiuse le scuole delle zone rosse, ovvero nei 20 Comuni della Provincia di Pistoia, oltre che a Cecina, in Provincia di Livorno e Castellina Marittima, in Provincia di Pisa. Alcune ordinanze hanno chiuso le scuole anche ad Anghiari, Castelfranco Piandiscò, Lucignano, Marciano della Chiana, Monterchi, Sansepolcro, in provincia di Arezzo. Per la Provincia di Siena, a Castelnuovo Berardenga, Asciano, Chiusdino, Monteroni d’Arbia, Monticiano, San Gimignano. E infine a Certaldo (Firenze), dove sessanta bambini di una scuola materna sono risultati positivi, Civitella Paganico (Grosseto), Bientina (Pisa).

In Sicilia sono chiuse le scuole a Caccamo, San Cipirello e San Giuseppe Jato, in Provincia di Palermo; a Castell’Umberto, Cesarò, Fondachelli Fantina e San Teodoro, in Provincia di Messina; a Licodia Eubea e Santa Maria di Licodia, nel Catanese; e a Montedoro, Riesi e Villalba, in Provincia di Caltanissetta.