Didattica integrata scuola

Mario Draghi ha presentato ai partiti il programma di Governo nel corso del secondo giro di consultazioni: tra le priorità vi sono i vaccini, la scuola e l’emergenza sanitaria. Il premier incaricato, infatti, intende mettere al centro degli interessi dell’esecutivo il diritto allo studio di cui ogni studente deve godere.

Quali sono le novità sulla scuola che potrebbe introdurre Draghi entrando a Palazzo Chigi? Dalle lezioni estese fino al 30 giugno alla Maturità “robusta”: ecco tutti i nodi da sciogliere.

Scuola, qual è il piano di Draghi?

Dopo aver ribadito l’importanza di inserire tutto il personale scolastico e tutti i docenti all’interno delle categorie che devono avere la priorità nella somministrazione dei vaccini (già prevista dal Governo presieduto da Giuseppe Conte), Draghi ha ipotizzato anche un cambio del calendario scolastico.

Secondo le indiscrezioni trapelate dalle consultazioni, infatti, pare che Draghi intenda modificare le date di fine scuola posticipandola al 30 giugno 2021. In questo modo, infatti, si andrebbero a recuperare i gironi persi a causa delle numerose chiusure, oltre alle difficoltà che la didattica a distanza nasconde sia per gli studenti sia per gli insegnanti.

Uno slittamento dei termini di chiusura delle scuole, però, andrebbe a impattare anche sulle date di inizio degli esami di terza media e di Maturità.

Ma molte associazioni, sindacati e partiti politici hanno già espresso la loro contrarietà a questa proposta. Si dovranno quindi sciogliere i nodi affinché agli studenti venga data la possibilità di organizzare gli esami nei tempi necessari e con la dovuta preparazione.

Maturità

Un altro tema caldo sul tavolo del Governo draghi – oltre alla questione dell’emergenza sanitaria e del nuovo DPCM – è quello legata al decreto che regola lo svolgimento dell’Esame di Maturità 2021.

Gli studenti avrebbero già dovuto sapere come si svolgeranno le prove d’esame, ma la crisi di Governo e l’emergenza sanitaria hanno posticipato i termini entro i quali definire le prove.

Mentre la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina puntava alla replica dell’esame light dello scorso anno (ovvero un maxi orale di 60 minuti senza alcuna prova scritta), il nuovo inquilino di Palazzo Chigi – qualora nascesse il Governo – potrebbe invece pensare di introdurre una prova scritta.

Inoltre, un requisito necessario per l’ammissione agli esami è lo svolgimento dell’alternanza scuola lavoro (chiamata Pcto). Per quanto riguarda, invece, le Prove Invalsi, è ancora incerta (ma improbabile) l’inclusione tra i requisiti d’esame.

Concorsi e assunzione docenti

Infine, l’ultima questione riguarda lo svolgimento dei concorsi per l’assunzione di docenti e cattedre per arrivare pronti al nuovo anno scolastico. Il 15 febbraio si riapre il concorso straordinario, ma saranno solo 32 mila le cattedre da assegnare.

Per settembre, invece, mancano almeno 120 mila insegnati.