Reddito di cittadinanza

Dalla sua introduzione il Reddito di cittadinanza ha avuto un percorso arduo tra critiche ed elogi, ma è stato ben accettato tra i suoi percettori ed è stato riproposto anche per l’anno 2021. Ci saranno modifiche e cambiamenti? Vediamo come funziona.

A favore della misura, la nuova Legge di bilancio ha stanziato fino a 4 miliardi di euro confermati fino al 2029. Per poter accedere al Reddito di cittadinanza occorre la presentazione regolare dell’ISEE.

Chi può beneficiare del Reddito di cittadinanza

Il Reddito di cittadinanza è rivolto ancora alle stesse categorie di beneficiari, cioè ai nuclei familiari con soggetti che hanno meno di 67 anni di età e in cui non vi siano disabili gravi, mentre la pensione di cittadinanza spetta ai nuclei familiari composti esclusivamente da soggetti con più di 67 anni di età o con disabili gravi.

Potranno usufruire del RDC coloro i quali sono già percettori e hanno presentato correttamente la domanda nel 2020; dovranno, però, avere presentato la corretta dichiarazione ISEE tramite il DSU, pena la sospensione del pagamento che riprenderà quando verrà presentata la corretta documentazione.

Si ricorda, inoltre, che stanno scadendo i 18 mesi per coloro i quali hanno presentato la domanda all’inizio del 2019; sarà necessario ripresentarla.

La legge non specifica la possibilità di modificare il titolare del Reddito, tuttavia qualora ve ne fosse la necessità occorre rivolgersi all’apposita utility rilasciata per aggiornare i dati che sono stati dichiarati all’atto della domanda.

Il reddito di emergenza

Il Governo ha pensato ad un ulteriore strumento di sostegno, il reddito d’emergenza. Si tratta di un aiuto momentaneo che può essere richiesto da famiglie in difficoltà economica. In questo caso l’importo varia dai 400 agli 800 euro mensili e può essere percepito per due mesi.

Le condizioni per ottenerlo sono: risiedere in Italia; avere un ISEE familiare non superiore a 15mila euro; possedere un reddito mobiliare che non superi una somma che va da 10mila a 20mila euro in base alla composizione del nucleo familiare. I due trattamenti non sono cumulabili e chi percepisce l’uno non può chiedere e ottenere l’altro.