Vaccino Covid-19

Il giovane nuotatore italiano Matteo Restivo, classe 1994, nato a Udine e primatista italiano dei 200 dorso e medagliato europeo è stato il primo atleta professionista a essersi sottoporsi al vaccino anti-Covid-19.

L’azzurro, che ha ricevuto la prima dose poiché sta completando il suo percorso universitario in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Firenze, ha voluto condividere con tutti i suoi quasi 20 mila followers questa data così importante pubblicando la foto che lo immortala proprio nel momento della somministrazione del vaccino contro il coronavirus, lanciando un messaggio su Instagram: “5 gennaio 2021. Finalmente posso tirare un sospiro di sollievo, forse il più grande della mia vita. Il vaccino anti-COVID sancisce la fine di questo orribile periodo di incertezza, ansia e paura. Vaccinarsi è un gesto importante non solo per se stessi ma anche per tutte le persone che ci circondano. Dunque, quando arriverà il vostro turno non esitate! GRAZIE @unifirenze per aver dato questa possibilità anche a noi laureandi in Medicina (vista la nostra presenza in reparto per tirocini/tesi)”.

Matteo Restivo: “Fidatevi, è l’unica soluzione che abbiamo”

Il post condiviso dal giovane nuotatore italiano ha ricevuto in pochi minuti migliaia di like, tra questi anche quello del più esperto Filippo Magnini e della “diva” Federica Pellegrini che non poteva proprio mancare. L’azzurro è stato invitato anche negli studi di SkySport24, durante l’intervista ironizza che sia strano che il primo atleta italiano vaccinato non sia un calciatore bensì un nuotatore. Ormai un esempio, l’azzurro che ha conquistato il bronzo agli ultimi europei nei 200 dorso e nella staffetta, ammette di aver passato mesi bui durante questa pandemia ma è convinto che il vaccino sia il primo passo per uscire da questa brutta situazione e di fidarsi della letteratura scientifica: “È un vaccino sicuro ed efficace. Fidatevi, è l’unica soluzione che abbiamo“. L’anno sta riprendendo per Matteo Restivo che non solo conquisterà la sua laurea in Medicina e Chirurgia (gli mancano solo quattro esami), ma cerca il traguardo anche alle Olimpiadi: adesso potrà prepararsi agli assoluti di Riccione validi come qualificazione olimpica senza paura del coronavirus.