Pestaggio figlio gay

Il padre non accetta l’omosessualità del figlio e decide di punirlo assoldando un criminale per spezzargli le mani: il mandante finisce in tribunale e patteggia una pena a due anni di reclusione.

Il protagonista, nonché vittima, di questa brutta storia è un chirurgo di Torino che ha raccontato quanto accaduto al quotidiano La Stampa. Il medico ha deciso di condividere pubblicamente questa triste vicenda che racconta di un padre incapace di accettare la sessualità del proprio figlio, a tal punto da assoldare un malvivente per rovinargli la vita.

Una foto sul giornale ed il padre pianifica il pestaggio del proprio figlio

L’omosessualità del chirurgo torinese era già nota alla famiglia. Infatti, circa un anno prima, l’uomo era andato via di casa e successivamente aveva fatto coming out, presentando il suo compagno ai parenti. La reazione del padre è stata inizialmente favorevole ed il medico ha pensato che l’avesse presa bene. Tuttavia, a distanza di poco tempo, è venuto a conoscenza del crudele piano messo a punto dal padre per danneggiarlo permanentemente.

A scatenare la reazione “punitiva” del padre, sarebbe stata una foto: il figlio, infatti, era stato paparazzato in Francia in compagnia di un noto attore e lo scatto è stato successivamente pubblicato su una rivista di gossip. A quel punto il padre si è sentito scandalizzato ed umiliato per quell’immagine visibile a tutti che ritraeva il giovane chirurgo assieme ad un altro uomo e così ha escogitato una spedizione punitiva con la chiara intenzione di colpirlo anche professionalmente, privandolo del suo prezioso strumento di lavoro, ossia le mani.

Il malvivente si tira indietro e racconta tutto alla sua vittima

Fortunatamente, il malvivente assoldato dal padre ha un ripensamento e decide di non portare a termine il suo compito. Si mette quindi in contatto con la vittima designata e gli racconta di essere stato incaricato di spezzargli le mani e, a quel punto, i due decidono di accordarsi.

Il chirurgo e l’uomo assoldato per il pestaggio fingono l’aggressione, si procurano le prove fotografiche richieste (incluso taglio delle gomme della sua nuova automobile) e forniscono il tutto al padre che salda con la somma concordata di 2.500 euro.

Dalla denuncia al tribunale: 2 anni di reclusione per il padre

Sono passati oltre due anni dalla denuncia dei fatti, risalenti a maggio 2018, e ora il padre mandante del pestaggio è finito in tribunale. L’uomo ha patteggiato con il giudice una pena a due anni di reclusione.

Il giovane chirurgo, nell’intervista rilasciata, ha fatto sapere di aver trascorso più di due anni sotto scorta con la costante paura di essere aggredito da un altro malvivente incaricato dal padre. Ha dichiarato, infine, di non aver più avuto contatti con lui e che, al momento, i due si parlano esclusivamente attraverso i rispettivi avvocati.