Vaccino coronavirus

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha illustrato in Parlamento le nuove misure del Dpcm di Natale, che dovrebbe entrare in vigore dal 4 dicembre, oltre a spiegare anche il piano che intende attuare in vista dell’arrivo del vaccino anti-Covid in Italia. Le prime dosi dovrebbero raggiungere il nostro Paese da metà gennaio 2021.

Vaccino anti-Covid: Roberto Speranza presenta il piano del Governo

Nonostante la pandemia di coronavirus si stia allentando, e il numero dei contagi in discesa ne è la prova, il Ministro della Salute Roberto Speranza invita alla prudenza: abbassare al guardia significherebbe portare avanti la terza ondata di Covid-19.

Dunque occorre il massimo rigore sia nella definizione delle nuove regole per le Feste, sia nel rispetto delle normative attualmente in vigore.

Il paragone che il Ministro ha utilizzato per descrivere il virus è quello di una tempesta che ha portato il buio sul nostro Paese, colpendo moltissimi cittadini. Ma la luce in fondo al tunnel sembra vicina: da metà gennaio, infatti, potrebbe arrivare il primo vaccino anti-Covid in Italia.

Non vi sarà alcun obbligo di vaccinazione, ma la raccomandazione è quella di tutelare le persone più fragili. Per questo motivo, verranno vaccinati dapprima i lavoratori e tutto il personale ospedaliero, gli anziani over 80 anni e l’auspicio è quello di arrivare a vaccinare anche tutti gli italiani over 50. La somministrazione sarà completamente gratuita.

Dopo le prime somministrazioni, comunque, inizierà una sorveglianza immunologica continua sulla sicurezza del vaccino che sarà volta a monitorare i possibili eventi avversi.

Le dosi in arrivo in Italia saranno circa 202 milioni e per distribuirle su tutto il territorio nazionale l’Esercito offrirà il suo aiuto. A somministrarlo, invece, saranno chiamati “ambulatori vaccinali, medici di famiglia e sanità militare“. Le prime dosi che giungeranno in Europa saranno quelle del vaccino sperimentato da Pfizer, circa 3,4 milioni (ma necessitano di una doppia iniezione): spetterà a Bruxelles distribuirle ai singoli Stati membri.

Come funziona la vaccinazione?

Le prime dosi che arriveranno in Italia necessiteranno di una doppia somministrazione: per tale motivo, gli italiani vaccinati saranno 1,7 milioni circa.

La finestra preferenziale, ovvero i primi che potranno sottoporsi alla vaccinazione (non obbligatoria), saranno gli operatori socio sanitari e gli ospiti delle Rsa. Non appena si avrà una maggiore disponibilità (nei primi tre mesi del 2021 dovrebbero giungere in Italia circa 202 milioni di dosi), si procederà con la vaccinazione degli anziani over 80 e di tutte le persone che risultano maggiormente esposte al rischio. In seguito, sarà la volta degli over 75, fino ad arrivare anche agli over 50.

La speranza è quella di riuscire a raggiungere l’immunità di gregge entro la prossima estate in modo da poter dire di aver superato la pandemia di coronavirus.

Verso il nuovo Dpcm

In merito invece alle nuove restrizioni in arrivo dal 4 dicembre, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha confessato che non ci saranno allentamenti, ma semmai ulteriori restrizioni alle norme attualmente in vigore.

Infatti, potrebbe rimanere fisso il coprifuoco dalle ore 22 alle ore 5 del mattino e ulteriori restrizioni potrebbero arrivare soprattutto in merito agli spostamenti, anche nelle Regioni gialle. Rimarrà la tripartizione in zona rossa, arancione e gialla, ma l’auspicio è vedere un’Italia colorata di giallo dalla metà del mese di dicembre.

A ridosso del Natale, dal 20 dicembre e fino al 10 gennaio 2021, saranno vietati gli spostamenti tra Regioni; mentre per il 25 e 26 dicembre e per il 1° gennaio 2021 saranno limitati anche gli spostamenti tra Comuni. Per chi arriva dall’estero, inoltre, diverrà obbligatoria una quarantena preventiva.

Riapriranno i negozi e i centri commerciali fino alle ore 21, mentre resteranno chiusi gli alberghi in montagna e gli impianti sciistici. Bar, ristoranti e pizzerie potranno tenere aperto fino alle ore 18 nelle zone gialle e forse potranno aprire anche per il pranzo di Natale, ma con un numero massimo di 4 persone per ciascun tavolo.