PS5

Pochi giochi hanno rivoluzionato il settore videoludico come ha fatto Demon’s Souls. La sua prima versione, uscita nel 2010, fu un rilascio “silenzioso” che ad oggi ha dato vita a un genere nuovo, con modalità e difficoltà di gioco che molti pensavano morte o semplicemente impossibili. Non solo, ma ad oggi, nel 2020, è difficile solo pensare a un gioco d’azione che non sia stato influenzato da questa meraviglia videoludica.

Il rifacimento di un classico, anche se recente, che rischia di finire su una linea pericolosa tra la versione definitiva di un’esperienza già vista e un cimelio ingioiellato difficile da rigiocare. Ma vi assicuriamo che Bluepoint Games e SIE Japan Studio hanno veramente superato se stessi nello sviluppo di questo gioco.

Grafica eccezionale e pochissimi punti deboli

Demon’s Souls per PlayStation 5 eccelle sin da subito e riesce a far risaltare incredibilmente scene la cui portata poteva essere giusto immaginata nella vecchia PS3. Gli ambienti che i giocatori avranno sicuramente memorizzato vengono improvvisamente restituiti attraverso l’architettura e l’art design carichi di mistero che infonderanno nuova paura e forti emozioni anche nei cuori più esperti di Boletaria.

Pensiamo al tranquillo, cavernoso malessere delle fosse della peste il cui silenzio è rotto solo da un depravato urlante, che cerca disperatamente di separarvi dall’ultima frazione di salute, rende una delle atmosfere più incredibili che abbiamo vissuto in un videogioco. Ma andiamo avanti.

Come già detto, la potenza della PlayStation 5 si mette in mostra fin dall’inizio, e ci dà la possibilità di scegliere di giocare sia una modalità “performance” in salita da 1440p, 60 fotogrammi al secondo, sia una “fedeltà” di 4K30, in cui è possibile vedere il meglio di ciò che questa consolle può offrire, usando anche il gioco come giustificazione immediata per l’acquisto appena fatto.

La bellezza ovviamente sta sia nelle scene più spettacolari che in quelle più semplici; i Boss non sono mai sembrati così potenti, contorti e intimidatori, ma anche piccoli oggetti come gli stendardi che bruciano in maniera realistica mentre i loro resti carbonizzati galleggiano via al vento sono altrettanto impressionanti. La resa dell’illuminazione poi è veramente spettacolare e proietta questo gioco nell’olimpo PS5.

Tuttavia, trattandosi di un remake incredibilmente fedele, rimangono anche alcuni degli elementi originali che non sono invecchiati bene. Il Dio Drago è ancora una lotta tra i boss dolorosamente sottomessa, emblematica di una squadra che trova i suoi piedi e calpesta un nuovo terreno. Le vecchie strategie per coltivare le anime o per imbrogliare completamente le lotte dei boss funzionano ancora esattamente come nel 2010, questo comunque sembra intenzionale.

Nella tana del ragno corazzato, c’era un punto geografico nel gioco originale che permetteva di stare in piedi dietro di esso e lanciare frecce, ben lontano dal pericolo. Ebbene, nel remake, quel corridoio è stato ridisegnato e perde il pezzo di muro originale. Tuttavia, un unico, vistoso corpo è appeso esattamente dove stava quel muro, permettendo alla stessa men che nobile strategia di funzionare perfettamente.

Parlando di un remake di un gioco la cui comunità si è auto costruita sulla scoperta e la documentazione dei segreti di tale gioco, quell’elemento di novità dell’esperienza non può essere ricreato: non è possibile disimparare dove si trovano le prime potenti armi, non si può dimenticare quali gocce portano al tesoro e quali lettere enormi riempiono lo schermo, celebrando la propria morte.

Tuttavia, sorprendentemente, alcuni dei miglioramenti tecnici che il gioco ha fatto vi faranno seriamente dubitare delle cose che sapete, mentre gli attacchi dei boss rimangono gli stessi dell’originale, l’animazione di tali attacchi porta a colpi di spada molto più minacciosi o pugni di fuoco puro che regnano intorno a voi. Dobbiamo quindi reimparare a padroneggiare i tempi d’attacco per ritornare ai fasti del 2010.

Coinvolgimento totale in magiche atmosfere per ore di gioco sensazionali

Demon’s Souls ha una delle atmosfere più incredibili che possiamo aver vissuto attraverso un gioco. È interessante notare che la progressione della tecnologia rispetto al gioco originale fa molto per alleviare la frustrazione per cui la serie è nota. I tempi di caricamento sono incredibilmente veloci, così veloci che Bluepoint ha dichiarato di aver aumentato il tempo che un giocatore ha a disposizione per osservare la nebbia bianca tra un livello e l’altro e, dopo un viaggio veloce, per mantenere un ritmo più lento.

L’SSD della PlayStation 5 è la star dello show, ma il gioco sfrutta anche il feedback tattile e l’altoparlante del Dual Sense. Il “Fat rolling” sembra pesante e ingombrante, l’oscillazione tesa di un giocatore sovraccarico sembra richiedere un’età. L’impatto del colpo schiacciante di un boss monolitico riverbererà attraverso le mani, semplicemente fantastico.

Il controller vi aiuterà a percepire anche gli effetti sonori più piccoli, come la distruzione sempre soddisfacente di qualsiasi barile che abbia osato ostacolare il lancio, o l’etereo rintocco di una lucertola di cristallo che scappa via con il suo tesoro.

Demon’s Souls è uno dei primi giochi con la quale la nuova consolle di casa Sony si presenta. Il prezzo sarà di 79,99 € per la versione standard, e 99,99€ per la versione delux con diversi contenuti speciali.