Resoconto Eicma 2016

Anche quest’anno si è conclusa la 74ª edizione di Eicma, il Salone Internazionale del Ciclo e Motociclo, che si tiene abitualmente all’interno dei padiglioni di Rho Fiera. Il weekend appena passato ha visto sfilare il meglio della tecnologia delle due ruote, con modelli da strada, da corsa, da sterrato e da turismo adatti a tutti gli appassionati di motociclismo.

Una vasta area dell’esposizione di quest’anno è stata dedicata in particolar modo all’ecologia e alla mobilità sostenibile, con modelli di biciclette, scooter e motocicli elettrici. La presenza di tutti i principali marchi di case costruttrici e di rivenditori di accessori e tute per la motociclistica ha reso anche quest’anno Eicma un evento che ha entusiasmato i visitatori presenti durante tutto il weekend scorso.

Tra le principali novità di Eicma 2016 spicca innanzitutto la nuova Vespa Elettrica, un modello che si rifà alla linea storica del classico scooter marchiato Piaggio, ma che guarda al futuro dal punto di vista dell’alimentazione e dell’impatto ambientale.

Rimanendo nell’ambito delle novità made in Italy, il marchio più prestigioso rimane senza ombra di dubbio Ducati, che fa debuttare due modelli in particolare: il primo è la Panigale 1299 Superleggera, realizzata in fibra di carbonio, e con un motore da 215 CV di potenza; la seconda novità riguarda invece uno storico modello, la Scrambler, che la casa di borgo Panigale fa uscire in due varianti, rispettivamente Cafè Racer e Desert Sled, che si differenziano per caratteristiche di guida e di prestazione. Infine segnaliamo anche la SuperSport, modello di Ducati eletto come la moto più bella dell’intero Salone 2016, votata dal 30% dei partecipanti alla manifestazione.

La 74ª edizione dell’Eicma ha visto protagonista anche BMW, con la nuova K 1600 B, la NineT Urban GS, e la G 310 GS, modello ispirato alla capostipite GS 1200, la classica moto da turismo made in Bavaria.

Passando invece in rassegna le novità motociclistiche delle case costruttrici giapponesi, Suzuki ha dedicato la maggior parte dei suoi sforzi produttivi alle piccole cilindrate. In tal senso ne sono un esempio la V-Strom 250 e i due modelli GSX-R e GSX-S, sempre dotate di motore 250 centimetri cubici. Kawasaki invece ha mostrato al pubblico di Eicma 2016 la nuova Versys 300 e la naked Z 900, dotata di telaio a traliccio e di un propulsore con quattro cilindri in linea da 948 cc, e con una potenza di 146 CV, derivato dalla Z1000.

Se Suzuki e Kawasaki giocano i loro assi nella manica, Honda di certo non sta a guardare: infatti la casa del Sol Levante propone un nuovo modello della storica CBR 1000 RR Fireblade, dotato di un motore a 4 cilindri dalla potenza di ben 192 Cv, e con un peso di soli 195 Kg. Di questo modello Honda ha elaborato una versione destinata alle corse, denominata SP2, anche se a quanto pare avrebbe ottenuto anche l’omologazione per l’impiego su strada. Il motore della CBR SP2 ha una potenza specifica di ben 200 cavalli, e monta valvole dal diametro maggiorato per ottimizzare le fasi di aspirazione e scarico. Per quanto riguarda l’elettronica di bordo, su questo modello di Honda è installato il sistema di accelerazione ride by wire, ben tre modalità di mappatura per la gestione di erogazione e sospensioni, e un apposito sistema studiato per ridurre la tendenza all’impennata al momento di spalancare il gas.

Una menzione a parte va fatta per la casa austriaca KTM, che prova a competere nel mondo delle moto da strada con un prototipo di moto da enduro, la Duke 790. Questa moto fa parte del segmento delle cosiddette naked, e si costituisce di un telaio a traliccio con imbullonato un telaietto posteriore realizzato in alluminio. Per quanto concerne la propulsione, il prototipo della Duke 790 monta un bicilindrico in linea dagli ingombri decisamente molto ridotti, che possono essere messi a paragone con quelli di un monocilindrico.