Coronavirus autocertificazione

Continua il pressing delle Regioni sul Governo: non è possibile, secondo i sindaci e i governatori italiani, passare il Natale e il Capodanno separati dai propri cari. La richiesta è quella di eliminare i divieti di spostamento tra Comuni nelle giornate del 25, 26 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021.

Natale e Capodanno blindati: le richieste delle Regioni

Con una voce unanime, tutte le Regioni italiane hanno chiesto al Governo di modificare l’ultimo Dpcm di Natale eliminando una norma: quella che vieta gli spostamenti tra Comuni diversi da quello di residenze nelle giornate del 25, 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021.

Non è possibile, secondo governatori e sindaci, separare genitori e figli, fidanzanti, congiunti o conviventi nelle giornate più speciali dell’anno.

A tale scopo, però, il ministro della Salute Roberto Speranza ha risposto alle richieste in onda su La7 assicurando che le restrizioni rimarranno attive nelle suddette giornate per tutelare la salute dei cittadini e scongiurare una terza ondata pandemica. Il Ministro ha anche attaccato il governatore dell’Abruzzo Marsilio per aver revocato l’ordinanza che istituiva la zona rossa con due giorni di anticipo.

Le proposte e le possibili modifiche

Mentre dal Comitato Tecnico Scientifico hanno spiegato che era stata avanzata la proposta di differenziare gli spostamenti e le deroghe per i piccoli Comuni, Matteo Salvini lancia la sua proposta di concessione degli spostamenti fino a un raggio di 50 km.

Il Governo, stando all’ultimo Dpcm, invece, ha vietato categoricamente gli spostamenti tra le Regioni dal 21 dicembre 2020 fino al 6 gennaio 2021, mentre ha vietato gli spostamenti tra Comuni il 25 e 26 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021.

Eventuali cambiamenti, comunque, dovrebbero essere approvati da entrambe le Camere ed entrare in vigore entro il 24 dicembre 2020 per ricevere effettiva attuazione.

Le Regioni e i Governatori continueranno a premere sul Governo, perché come ha sottolineato Michele De Pascale, il Presidente dell’Unione delle Province: “Ci sono Comuni con poche migliaia di abitanti tra i quali però non finisce il confine delle relazioni umane tra le persone”.