Prezzi e come funziona test di gravidanza

Nel corso del 2020, la tematica relativa ai bonus è stata oggetto di numerose discussioni. Indubbiamente, l’impegno della politica a voler agevolare le categorie socialmente (e non) più colpite dalla pandemia in corso, è certamente da sottolineare.

Il caso più recente riguarda una duplice novità che verrà introdotta a breve: con l’intento di fornire un aiuto concreto alle famiglie, il bonus bebè verrà concesso insieme all’assegno unico anche nel 2021. Di conseguenza, nel 2021, alcune famiglie arriveranno a percepire un doppio assegno.

L’assegno di natalità, meglio noto come bonus bebè, consiste in un assegno mensile destinato alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo. Il bonus in questione viene corrisposto fino al compimento del primo anno di età.

L’assegno unico, invece, è una misura contenuta nel Family Act. Sostanzialmente, consiste in un bonus a carico familiare riguardante tutte le famiglie con figli a carico; difatti, viene definito “unico” principalmente per questo motivo.

Dunque, i due bonus citati saranno accorpati per le famiglie in possesso dei requisiti appositi, a partire dal 2021. Tuttavia, è bene sottolineare le modifiche apportate ai due assegni nel corso di questo 2020.

Bonus 2021: le novità del bonus bebè e dell’assegno unico

Nel corso di questo 2020, al bonus bebè sono state introdotte delle sostanziali novità. Infatti, il vincolo ISEE è stato del tutto abolito. Tuttavia, il bonus sarà ovviamente graduato in base alla situazione economica: per esempio, una famiglia con ISEE tra i 7.000 e i 40.000 euro, l’assegno sarà di 120 euro. Previsti 160 euro di bonus se la famiglia in questione possiede un ISEE fino ai 7.000 euro. In caso di figlio successivo al primo, nato o adottato tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2020, la maggiorazione del bonus è del 20% del beneficio.

Per quanto concerne l’assegno unico, il bonus in questione spetterà a tutte le tipologie di lavori. Inoltre, partirà dal settimo mese di gravidanza, fino al raggiungimento del 21esimo anno di età dei figli. Per le famiglie dal reddito basso non si esclude un prolungamento fino ai 25 anni. L’importo destinato alle famiglie arriverà fino a 250 euro mensili, ovviamente commisurati in base alla situazione economica.