Coronavirus

L’emergenza epidemiologica ha causato un forte impatto sull’economia sia nazionale che mondiale. Alla luce di una crisi che ha interessato numerosi settori, le PMI, ovvero le piccole e medie imprese hanno cercato di ottimizzare le loro consulenze finanziare per non perdere le loro posizioni all’interno del mercato; se vuoi vedere dati alla mano scopri di più. Le PMI sono infatti un ottimo investimento, che porta ad accrescere i successi delle imprese italiane. Investire sulle PMI comporta un rendimento notevole all’interno dell’economia reale ma, chi investe, deve anche munirsi di pazienza e di numerose conoscenze all’interno del settore economico e, soprattutto, nella lettura dei bilanci. Ad investire nelle PMI sono solitamente investitori professionali che hanno una forte esperienza e conoscenza delle competenze utili alla valutazione di nuove opportunità di crescita, nonché dei rischi contro cui le imprese possono andare. Le PMI sono le realtà imprenditoriali al centro di tutto il nostro paese, sia per numero, che per fatturato che per impegno di forza lavoro. Conoscere le caratteristiche di queste imprese può essere utile soprattutto per poter interpretare la realtà economica della nazione italiana, nella fattispecie nel corso di questo clima culturale pandemico che ha condotto molte aziende verso nuove consulenze.

Imprese indipendenti

Una tipologia particolare di impresa è quella indipendente, un tipo di impresa il cui capitale o i cui diritti di voto non sono bloccati per oltre il 25% da una o diverse imprese, non in linea con le definizioni di piccola o media impresa. La percentuale può facilmente essere superata, o semplicemente raggiunta, senza stabilire la qualifica di associate presenti nel momento in cui si manifestano le categorie di investitori successivamente menzionate:

    • tutte le società pubbliche di partecipazione, le società di capitale di rischio, le persone o i gruppi di persone fisiche che praticano un’attività regolare di investimento in capitale di rischio che investono fondi personali in imprese non quotate verso una stessa impresa con un importo che non superi i 1.250.000.000 euro e le persone che praticano un’attività regolare di investimento in un capitale di rischio;
    • gli investitori istituzionali, compresi anche i fondi di sviluppo regionale;
    • le università e i centri di ricerca privati e pubblici che non hanno obiettivi di lucro;
    • enti pubblici locali che possiedono un bilancio annuo più basso di 10 milioni di euro e inferiore a 5.000 abitanti.

Imprese associate e collegate

Le imprese associate sono invece tutte quelle imprese non immediatamente identificabili come imprese collegate, tra queste esistono diverse relazioni. Un’impresa infatti è nelle condizioni di detenere da sola o con diverse imprese collegate, ben oltre il 25% del capitale o dei diritti di voto appartenenti ad un’altra impresa. Questa cifra del 25% può di fatto essere superata o aggiunta senza specificare la qualifica associata nel momento in cui sono presenti le categorie di investitori. Quelle collegate invece sono considerate le imprese, fra le quali esiste una possibile relazione, tra queste abbiamo: le imprese in cui un’impresa diversa dispone della maggioranza dei voti esercitabili nelle assemblee ordinarie.