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Il Piano estate presentato dal Ministero dell’Istruzione, coperto da un cospicuo fondo per gli istituti, non ha riscosso l’entusiasmo sperato. Ad essere contrari non sono solo gli studenti ma anche i presidi e gli insegnanti. Tuttavia l’attuazione di questo Piano porrebbe rimedio ai pochi giorni di didattica svolti in alcune regioni d’Italia, soprattutto al Sud.

Scuola: No al Piano estate

Il Piano estate non sembra essere la soluzione migliore per far fronte alle carenze di questo anno scolastico, causate dalla pandemia di coronavirus. Secondo un sondaggio del sito Orizzonte scuola, a cui finora hanno risposto in circa 5.000, oltre il 70% delle scuole non intende partecipare e il 10% è ancora indeciso. Poco entusiasmo è anche quello registrato dal sondaggio di Tecnica della scuola: il Piano non interessa a circa l’80%, ovvero 4.447 lettori, suddivisi tra docenti (67.1%), genitori (22.9 %), studenti (7.8%) e personale Ata (1.5%).

Chi è contrario al Piano estate?

Chi è più contrario all’attuazione del Piano estate è la categoria degli insegnanti. Infatti circa l’87,7% dei docenti ha detto di non volere partecipare alle attività. Altrettanto disinteressati a questa soluzione sono gli studenti, soprattutto della scuola superiore di secondo grado, con una percentuale di circa l’81.2%. A tal proposito il presidente dell’associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, ha dichiarato: “Condividiamo il significato politico e il valore sociale del Piano estate 2021, specie con riferimento ai soggetti meno tutelati e, quindi, più colpiti dai nefasti effetti della pandemia. Non possiamo ignorare però che l’organizzazione del piano è affidata al personale scolastico, estremamente provato da un anno scolastico terribilmente faticoso. Qualsiasi esercito ha bisogno di riposarsi tra una battaglia e l’altra e questo principio è valido anche per la scuola”.

Scuola: quanti sono stati i giorni della didattica in presenza?

Tuttavia la mancanza di una didattica adeguata per la maggior parte degli studenti, soprattutto nel Sud, è un dato rilevante che non va ignorato. L’associazione Save the Children ha condotto uno studio sui giorni in presenza nelle scuole di ben 8 tra le più importanti città, cioè Milano, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Torino, Palermo e Firenze. I dati prendono in esame i giorni per i quali le scuole dei diversi ordini e gradi avevano la possibilità di effettuare o meno le lezioni in presenza, sulla base dei calendari scolastici regionali, dei DPCM, delle ordinanze regionali e di quelle comunali di carattere generale. Non sono invece state considerate le ordinanze specifiche disposte nelle diverse città e la chiusura di singoli plessi scolastici.
Alla data del 25 aprile nel ciclo della Scuola dell’infanzia:

  • Milano ha, su 145 giorni teorici previsti, 135 giorni effettivi;
  • Torino, con 141 giorni previsti, ha 128 effettivi;
  • Firenze ottiene, sui 143 previsti, tutti i 143 giorni effettivi;
  • Roma ha, su 145 previsti, 134 effettivi;
  • Napoli ha, su 134 giorni teorici previsti, solo 84 effettivi;
  • Bari ha, su 144 previsti, solamente 66 effettivi;
  • Reggio Calabria ha, su 134 previsti, 123 giorni effettivi;
  • Palermo ha, su 144 giorni previsti, 139 effettivi.

Più o meno la stessa situazione si ha se si considera la didattica nella Scuola primaria:

  • Milano ha 124 giorni effettuati su 145;
  • Torino ha 128 giorni effettivi su 141;
  • Firenze, anche in questo caso, ha 143 giorni effettivi su 143;
  • Roma, su 145 giorni previsti, ne ha 134 effettivi;
  • Napoli, su 134 giorni previsti, ne registra effettivi solo 67;
  • Bari ha solamente 58 giorni effettivi su 144 giorni teorici previsti;
  • Reggio Calabria ha 103 effettivi su 134;
  • Palermo, su 144 previsti, ha 135 giorni effettivi.

La situazione peggiora se si considerano i cicli educativi successivi. Per esempio per la Scuola secondaria di I grado:

  • Milano, su 145 giorni previsti, ne registra 116 effettivi;
  • Torino, su 141, ha 97 giorni effettivi;
  • Firenze, su 143, ha 129 effettivi;
  • Roma registra, su 145, 134 giorni effettivi;
  • Napoli, su 134, ha solo 49 giorni effettivi;
  • Bari, su 144, ha solo 58 giorni effettivi;
  • Reggio Calabria, su 134, ha registrato solo 83 giorni effettivi;
  • Palermo, su 144 giorni teorici previsti, ha 122 effettivi.

Infine un panorama drammatico è quello registrato dalla Scuola secondaria di II grado:

  • Milano, su 145 giorni teorici previsti, ne registra effettivi 71;
  • Torino, su 141, ne ha effettivi solo 61;
  • Firenze, su 143, 98 sono effettivi;
  • Roma, su 145 previsti, 97 sono effettivi;
  • Napoli, su 134 giorni teorici previsti, ha solamente 31 giorni effettivi;
  • Bari, su 144, ha registrato solo 40 giorni effettivi;
  • Reggio Calabria, su 134, ha solo 45 effettivi;
  • Palermo, su 144, ne ha effettivi 73.