Intervista Spadaccini a Report

Pochi giorni fa a Report, trasmissione d’inchiesta della Rai, l’imprenditore Giuseppe Spadaccini è intervenuto per chiarire la questione sugli appalti dei velivoli antincendio.

La “questione Canadair”: chi gioca col fuoco?

Durante la puntata di Report si è parlato a lungo della “questione Canadair”: polemica principale, il fatto che l’Italia, paese con la più grande flotta al mondo di Canadair, debba necessariamente appoggiarsi ai privati, e che non si possa programmare un servizio, invece, tutto interno ai Vigili del Fuoco.

L’inchiesta si è basata sulla regolarità degli appalti dei Canadair e degli elicotteri utilizzati per spegnere gli incendi boschivi, e sui grandi monopolisti e società che, facendo cartello tra di loro, conquistano le gare pubbliche.

Secondo alcuni documenti, si scopre che la sicurezza e la politica antincendio del nostro paese sono a rischio, proprio all’alba della stagione estiva, in cui gli incendi non sono certo rari.

“Indagata” principale è la multinazionale londinese Babcock, che gestisce le flotte antincendio dal 2011: l’azienda si è infatti aggiudicata anche quest’anno l’appalto per la gestione emergenze in Italia.

L’accusa? Una politica “del risparmio”, per aumentare ovviamente i propri guadagni.

Giuseppe Spadaccini: la verità sugli appalti dei Canadair

Ad intervenire durante l’inchiesta, non poteva certo mancare l’imprenditore Giuseppe Spadaccini, detto “il re dei Canadair”: con lui è iniziata infatti la stagione privatistica dei Canadair.

Spadaccini, dal ’97 al 2010, aveva la gestione della flotta antincendio della Protezione Civile.

L’imprenditore, all’epoca a capo di veri e propri colossi del settore aeronautico, presidente della SO.R.E.M., accusato di frode fiscale nel 2010 e poi assolto, decide di rimettersi in gioco e raccontare la sua verità.

“All’epoca ricordo che tutte le forze politiche si interrogavano per capire chi c’era dietro di me, ma la verità è che non c’era nessuno”.

Particolarmente contestati erano i rapporti tra l’imprenditore e il giornalista e politico Valter Lavitola, ex direttore de l’Avanti!: secondo le accuse, quest’ultimo riceveva continui e ingenti versamenti da parte di Giuseppe Spadaccini.

Ma Spadaccini non nasconde il fatto e, anzi, si spiega: “Ho indirizzato fondi della mia società per fare pubblicità sul suo giornale, sull’Avanti!, per ringraziarlo. Non ho mai chiesto aiuto alla politica, ho chiesto una difesa contro un sopruso che si stava operando nei confronti della mia società”.

Lo stesso Lavitola si esprime al riguardo: “Spadaccini è una persona a cui volevo e voglio molto bene, e ha fatto della pubblicità sull’Avanti!, certo”.

E continua motivando l’azione dei circa 140 parlamentari che si schierarono a difesa di Spadaccini: “La nostra rete di relazioni era ampissima, inutile negarlo. E facevamo una cosa giusta, tant’è vero che lui alla fine ha vinto tutte le cause”.

Lo Stato sarà infatti condannato a risarcire Spadaccini di oltre 50 milioni di euro per il caso dell’appalto Canadair.

Lo stesso Spadaccini rivela di essere convinto che quella fosse tutta una manovra di Bertolaso: “Voleva revocarmi l’affidamento per avvantaggiare la società Cai, nella quale il fratello (Antonio Bertolaso, colonnello dell’aeronautica) al tempo era direttore generale”.

“Bertolaso non mi metteva in pagamento le fatture – spiega – aveva anche fatto inserire nella Finanziaria 2003 una norma per revocare gli appalti in corso, una specie di norma ad personam, contro di me. Dovevo difendermi, per questo ho chiesto aiuto a Lavitola. Insieme, siam riusciti ad ottenere una raccolta firme in cui circa 200 parlamentari erano a mio favore. L’intervento di Lavitola è stato fondamentale”.

Un mossa per farlo fuori – sostiene dunque Spadaccini – messa in atto, secondo lui, per favorire il gruppo spagnolo Inaer del fondo Investindustrial di Andrea Bonomi, che voleva proprio in quei giorni comprare la SOREM.

“Il 21 di ottobre sono stato arrestato, e nello stesso giorno avremmo dovuto siglare il contratto per la cessione aziendale alla Inaer. Questa Inaer ha acquisito la società ad un prezzo totalmente irrisorio rispetto al suo valore: 1 milione e 300 mila euro per una società stimata almeno 300 milioni di euro”, racconta Spadaccini all’intervistatrice della trasmissione Rai.

In soli venti giorni, spiega, è stato nominato un liquidatore, ed è stato indetto un bando di gara europeo per riassegnare la gara e la Inaer, che aveva appena acquistato la SOREM, ha partecipato alla gara (praticamente da sola) e l’ha vinta.

Infatti la Inaer (poi acquisita da Babcock, il cui procuratore è De Pompeis) nel 2018 vince l’appalto da 360 milioni praticamente come unico partecipante.

“Era impossibile partecipare alla gara: venivano richiesti un numero di equipaggi abilitati sui Canadair che era impossibile avere a priori, cioè prima di vincerla”.

Insomma, anche Spadaccini ha forti dubbi sulle modalità in cui si è svolta la gara.

Il ritorno in scena di Spadaccini: nuovi progetti con Aviation Global Consulting Limited

L’imprenditore abruzzese ha creato una nuova società, la Aviation Global Consulting Limited, e ha in serbo numerosi progetti che riguardano nuovamente i velivoli antincendio.

La compagnia Global Aviation Consulting Ltd di Giuseppe Spadaccini ha infatti da poco siglato un accordo d’intesa con PJSC Beriev per l’utilizzo dell’aereo anfibio Be-200ES, modello di ultimissima generazione, utilizzato per l’estinzione degli incendi boschivi.

“Questa azienda, nata recentemente grazie all’esperienza pluridecennale di Spadaccini nel settore, nasce con un grande scopo: la salvaguardia dell’ambiente. E di conseguenza, la preservazione di beni culturali ed ambientali, di vaste aeree boschive e soprattutto di tantissime vite umane.”