L’indice Euro Stoxx 50 ha continuato a scendere in maniera lenta ma costante dall’inizio della settimana. Sorprendentemente, con il progredire della settimana, il sentiment è stato visto cambiare leggermente e diventare meno negativo dopo la pubblicazione di nuovi dati sull’indice dei prezzi alla produzione (PPI) europei. Un aumento annuo del 35,8% sui costi di produzione dei produttori nazionali è ancora un pesante onere imposto dalle maggiori spese per materiali e trasporto. Tuttavia, questo indicatore, che anticipa potenziali picchi di inflazione al consumo, ha mostrato un valore leggermente inferiore dopo il record del 37,2% di giugno e del 36,3% di maggio. Naturalmente, gli effetti non sono stati ancora completamente trasferiti sui bilanci delle famiglie poiché l’influenza sui prezzi al dettaglio probabilmente si mostrerà maggiormente nel prossimo futuro, ma almeno alcune speranze per un atterraggio più o meno relativamente morbido dell’economia dell’UE potrebbero riemergere quando la crisi energetica potrebbe essere superata prima dell’inverno e della necessità di riscaldamento. Probabilmente, una logica così semplice ha contribuito ad alleviare le perdite complessive per i future sull’Euro Stoxx.
Il motore tedesco sembra essere molto più esposto alla carenza di gas russo, mentre l’ex cancelliere Gerhard Schroeder ha avvertito dei problemi che il colosso chimico BASF e altre fabbriche potrebbero affrontare se il governo non estendesse più potere politico per difendere gli interessi dei produttori nazionali. In caso contrario, dovrà selezionare le imprese che potranno ricevere risorse di carburante, mentre le restanti saranno tagliate. Le azioni BMW sono scese di quasi il 6% subito dopo che la casa automobilistica tedesca ha affermato che potrebbe affrontare una seconda metà dell’anno altamente volatile con ritardi di produzione dovuti a problemi nella catena di approvvigionamento, commenta Alex Boltyan, l’analista di Esperio.
In un modo o nell’altro, è impossibile cancellare l’interconnessione di tutte le economie europee, che dipendono anche dalle tendenze globali, compresi i mercati asiatici che sono stati turbati dagli Stati Uniti a causa della visita inopportuna della presidente della Camera Nancy Pelosi all’isola di Taiwan, cosa che ha fatto infuriare le autorità ufficiali cinesi a Pechino. Nel frattempo, questi litigi politici non hanno causato molti problemi al mercato azionario statunitense, infatti l’indice S&P 500 continua a giocherellare attorno ai 4.100 punti.
Gli strateghi di Citigroup hanno notato crescenti possibilità di una stretta sulle posizioni future sull’EuroStoxx poiché i rischi si stanno spostando su altre posizioni, il che potrebbe dare un vero supporto al rialzo per il mercato statunitense.
Sebbene i giganti della tecnologia guidati da Apple e Amazon, che sono decollati la scorsa settimana, stiano lentamente arretrando, alcuni altri report sugli utili aziendali, tra cui Caterpillar e Starbucks, stanno ancora ispirando un moderato ottimismo. Le azioni di Société Générale sono aumentate di oltre il 4% dopo aver riportato una perdita inferiore al previsto poiché altri proventi delle banche al dettaglio e di investimento hanno coperto danni per 3,3 miliardi dopo che il gruppo finanziario ha venduto la sua sede in Russia. L’incertezza principale è incentrata sul rapporto sull’occupazione statunitense e sull’incontro chiave dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e dei suoi alleati (OPEC+) dove discuteranno del potenziale futuro relativo alla produzione. Il gruppo ha resistito con successo a qualsiasi richiesta esterna di aumenti di produzione nel corso dell’anno.
Gli analisti di Esperio ritengono che le prospettive di un’imminente recessione possano in parte giocare sulla coscienza dei leader dell’OPEC+, ma potrebbero anche essere alimentate da eventuali segnali provenienti dall’economia degli Stati Uniti e che ci possa essere spazio sufficiente per creare nuovi posti di lavoro nonostante le tristi statistiche macro che mostrino due quarti di calo del PIL.
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