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La professione dell’ingegnere è quella che meno di tutte risente della crisi del mercato del lavoro. Nonostante la pandemia, i diversi lockdown e l’attuale crisi economica, il laureato in ingegneria, a prescindere dal suo indirizzo, è una figura ricercata in diversi settori. Secondo il XXIII rapporto di Almalaurea sulla condizione occupazionale in Italia, tra le professioni che maggiormente garantiscono la piena occupazione a pochi mesi dalla laurea troviamo la facoltà di ingegneria informatica e tecnologie ICT, ingegneria industriale e dell’informazione, i diversi curriculum di ingegneria civile, ingegneria navale e meccanica.

In termini occupazionali, i laureati in ingegneria hanno un’agilità maggiore nell’ottenere un lavoro a pochi mesi dal conseguimento del titolo. Il tasso di occupazione, a cinque anni dalla laurea, è superiore all’80% e quasi il 75% dei laureati possiede un contratto a tempo indeterminato. Mentre, sempre secondo Almalaurea, ad un anno dal conseguimento del titolo, il 93,5% dei laureati ha trovato occupazione.

Una delle facoltà che dà maggiori sbocchi occupazionali nel settore dell’ingegneria è quella informatica. Le professioni a cui è possibile accedere sono: il consulente informatico, l’analista e progettista software, il sistemista, l’analista di dati, lo sviluppatore di app, lo specialista in sicurezza informatica, il formatore professionale, l’esperto di Intelligenza Artificiale, Robotica e Blockchain, e l’esperto di telecomunicazioni.

L’accesso ai corsi di studio in ingegneria, a prescindere dal curriculum, può avvenire mediante l’immatricolazione a corsi di laurea che si avvalgono della metodologia didattica e-learning o a corsi di laurea telematici che consentono di poter seguire le lezioni da casa, mediante la presenza dei corsi in piattaforma accessibili 24 ore su 24, come quelli dell’Università Telematica Niccolò Cusano che ha sede a Roma.

Quanto guadagna un ingegnere?

L’ingegnere è una delle professioni meglio remunerate in Italia. Ma se Ingegneria informatica è quella che assicura circa il 97% di occupazione, sotto l’aspetto remunerativo è l’ingegneria navale a salire sul podio con una percentuale di assunti pari al 90% e con uno stipendio netto mensile di 1.843 euro. A seguire ingegneria informatica con circa 1.700 euro al mese e ingegneria gestionale con il 96% di occupazione e circa 1.623 euro al mese. Quanto ai laureati magistrali biennali abbiamo i laureati in informatica e tecnologie ICT e il gruppo di ingegneria industriale e dell’informazione che fanno registrare le più alte retribuzioni: rispettivamente 1.841 e 1.837 euro mensili netti. Mentre ingegneria civile raggiunge i 1.453 euro mensili. La laurea in ingegneria aerospaziale è quella più remunerativa a lungo termine: in questo caso, infatti, si parla di un guadagno medio annuo di 43.800 euro, all’apice della carriera.

Ingegneria sempre più rosa: il gap reddituale

Secondo uno studio condotto dal Centro studi Cni in tema di gender gap e su equal pay hanno deciso di creare la rete “Women in Engineering” a sostegno delle professioniste e delle studentesse. In particolar modo, è stato rilevato che il divario di salario tra uomini e donne nell’ambito dell’ingegneria è più significativo rispetto ad altri settori. Una laureata in Ingegneria industriale o ingegneria dell’informazione in media, a cinque anni dal conseguimento della laurea, guadagna poco più di 1.700 euro netti al mese, contro gli oltre 1.850 euro dei colleghi di sesso maschile: il 7,6% in meno. Nell’ambito dell’ingegneria civile il gap è ancora più consistente. A fronte di uno stipendio medio netto per gli uomini di 1.644 euro, le donne percepiscono uno stipendio più basso, che supera di poco i 1.400 euro, il 13,9% in meno.