Dieta

Il ferro è un minerale fondamentale per l’organismo perché consente alcune funzioni biologiche, tra le quali la formazione dell’emoglobina. Se la produzione di emoglobina è insufficiente, si verifica una scarsa circolazione di ossigeno nel corpo. Per questo è importante non sottovalutare la carenza di ferro.

Carenza di ferro: quali sono i sintomi?

L’anemia da carenza di ferro è il tipo più comune di anemia. Viene anche chiamata anemia marziale o sideropenica, nome che deriva dal latino, in cui sìderos significa ferro e penìa sta per povertà. I bassi livelli di ferro compromettono il trasporto di ossigeno attraverso il sangue, provocando così stanchezza e fiato corto. Ma questi non sono gli unici sintomi che possono manifestarsi. Ci sono anche pallore, irritabilità, mal di testa, insonnia, dolore toracico, vertigini e capogiri, mani e piedi freddi, unghie fragili, bruciore alla gola, scarso appetito e formicolio alle gambe.

A questi si aggiunge la perdita dei capelli. Infatti, dato che il ferro contribuisce alla sintesi del DNA, le cellule del follicolo pilifero potrebbero risentirne in caso di carenza. Una minore ossigenazione dei tessuti potrebbe indebolire i capelli fino a farli cadere.

Le cause dell’anemia da carenza di ferro

Nel mondo l’anemia è una delle patologie più diffuse. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene che ne siano soggette, in maniera più o meno marcata, 1 miliardo e 600 milioni di persone. Inoltre si pensa che determini ogni anno circa 800 mila decessi, prevalentemente in Africa e in Asia. Ma quali sono le cause dell’anemia? I fattori che provocano la mancanza di ferro possono essere diversi. Per esempio l’anemia può essere causata da una dieta in cui è drasticamente ridotto l’apporto di ferro. In alcuni casi, invece, possono esserci difetti del metabolismo che non consentono di assorbire a sufficienza il ferro introdotto con l’alimentazione. Questo accade se si soffre di malattie intestinali croniche, come colite ulcerosa e morbo di Crohn, o di celiachia.

A essere vittime di anemia sono spesso le donne. Durante la mestruazione si può perdere una quantità di ferro maggiore di quella che si riesce ad integrare successivamente nell’organismo. Anche la gravidanza e l’allattamento sono fasi critiche per le riserve di ferro, perché, durante questi periodi, è necessario un fabbisogno maggiore di questo minerale per lo sviluppo del feto. La dose giornaliera consigliata in questi casi è di 27 mg al giorno di ferro, rispetto ai 18 mg che comunemente dovrebbe assumere una persona adulta.

Come prevenire l’anemia da carenza di ferro?

La prevenzione è molto importante per evitare l’anemia sideropenica. Bisogna seguire un’alimentazione varia, che includa alimenti ricchi di ferro come carne rossa, carne di maiale, verdure a foglia verde, frutta secca, pollo, frutti di mare, fagioli. A questi alimenti si possono affiancare cibi con alto contenuto di vitamina C, che migliorano l’assorbimento di ferro.

Tra gli alimenti più ricchi di ferro non ci sono gli spinaci, come comunemente si pensa, ma il radicchio verde e la rucola. Invece per facilitare l’assorbimento del ferro sono utili, oltre la vitamina C, l’acido citrico del limone, zuccheri come il fruttosio, ed amminoacidi. Al contrario, i cibi che ne ostacolano l’assorbimento sono tè, caffè e alimenti integrali.