Giocare a carte

Il poker, il gioco di carte più famoso al mondo. Anche se magari non tutti ne conoscono le regole, sanno benissimo cosa si intende quando lo si sente nominare. Il poker è nato numerosi decenni fa, eppure ancora oggi resiste nei palinsesti delle piattaforme di gambling di fronte ai vari tipi di slot machine online. Ormai è possibile giocare anche a distanza grazie ad internet e così, un gioco di carte che prima veniva praticato solo al tavolo verde, può comunque diffondersi. Nella fattispecie, gli ultimi anni hanno registrato un incremento notevole nell’interesse degli italiani verso il poker e le sue varianti. Una di queste è il Texas hold’em, che differisce per il numero di carte distribuite ai giocatori e alcune regole.

Il poker sarebbe stato inventato da un gruppo marinai che l’avrebbero battezzato in un primo momento “Poque”, poi divenuto “Poker” presso gli americani. All’epoca serviva una ventina di carte per giocare e ogni partecipante alla partita ne riceveva 5. Si parla di un tempo in cui fiches e gettoni non esistevano e quindi si usavano perlopiù gioielli per stabilire la posta in palio. La partita di poker più lunga che si sia mai disputata iniziò nel 1881 e si protrasse per 8 anni, 5 mesi e 3 giorni, prima di essere interrotta per via di un’inondazione.

Il primo passo verso la popolarità internazionale, comunque, non si deve al web. Già nella seconda metà del XX secolo il poker faceva parlare di sé in vari angoli del mondo con l’istituzione dei primi tornei mondiali di Las Vegas. Nel giro di pochi anni le competizioni professionistiche legate al poker iniziarono a spuntare come funghi e ad essere trasmesse persino in televisione. In palio c’erano sempre cifre altisonanti che attiravano l’attenzione di partecipanti e spettatori.

Sarebbe bastato poco prima che questo gioco facesse innamorare di sé anche personaggi famosi e attori della stregua di Ben Affleck o Leonardo DiCaprio, che avevano conosciuto il poker sul set e hanno poi continuato a praticarlo nella vita reale, talvolta rimediando anche qualche figuraccia balzata agli onori della cronaca. In Italia Pupo non ha mai nascosto la sua passione per il poker e Adriano Celentano ha sfiorato la ludopatia in passato. È però quello del giornalista Mario Adinolfi il nome più conosciuto nell’ambiente, anche perché fu il primo italiano a giungere all’atto finale del World Poker Tour, una serie di tornei sul Texas hold’em che va avanti dal 2002. Secondo Adinolfi, proprio i giocatori nostrani spiccherebbero per intelligenza.

Solo in America ci sono circa 80 milioni di giocatori che almeno una volta all’anno iniziano una partita al poker. Va da sé che dagli Stati Uniti provengano dunque molti professionisti che prendono parte ai grandi tornei, scoraggiando di conseguenza i giocatori comuni che magari si dilettano semplicemente sulle piattaforme di gambling. Rispetto alla roulette o alla tombola, in cui conta prevalentemente la buona sorte, il poker richiede capacità mnemonica e abilità nel bluffare. La pratica è dunque fondamentale. È vero che esiste la fortuna del principiante, ma con così tanti esperti in giro, meglio farsi trovare preparati.