Pensioni

La Legge di Bilancio per il 2021 ha chiarito quella che sarà la riforma previdenziale dopo lo scadere di Quota 100. Infatti questo 2021 sarà l’ultimo anno in cui sarà in vigore l’uscita anticipata, la quale non sarà più rinnovata. Inoltre dal 2022 termineranno le sperimentazioni legate non solo a Quota 100, ma anche all’Ape sociale e all’Opzione donna.

Fino a quando ci sarà Quota 100?

Quota 100 consente attualmente l’accesso alla pensione anticipata ai lavoratori con almeno 62 anni di età e 38 anni di versamenti. Dal 2022, però, questa soluzione non sarà più disponibile. Al suo posto, invece, la riforma previdenziale ha proposto diverse ipotesi, tra cui Quota 102 e Quota 41.

Novità pensioni 2021: dopo Quota 100 si passerà a Quota 102

La soluzione più probabile è la sostituzione di Quota 100 con Quota 102. Si passerebbe così, dal 2022, dai 62 ai 64 anni di età, mentre resterebbe lo stesso il parametro contributivo dei 38 anni. Tuttavia l’uscita anticipata dal mondo del lavoro implicherebbe una maggiore riduzione della pensione mensile. Secondo le stime di Progetica, con Quota 102 si avrebbe una riduzione dell’assegno mensile di circa il 4% nel caso di un anno di anticipo, riduzione che potrà arrivare fino al 15% per tutti coloro che anticiperebbero la pensione di 3 anni e 8 mesi. Un altro difetto che porta con sé Quota 102 è il fatto che questo meccanismo rischia di continuare a non considerare per la flessibilità previdenziale tutti i lavoratori discontinui e precari.

Riforma pensioni Quota 41: sarà per tutti?

Un ulteriore proposta prevede l’introduzione di Quota 41, una misura che permetterebbe il pensionamento con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica e senza successivi adeguamenti dovuti all’aumento della speranza di vita. Tuttavia sembra che questa soluzione possa essere concessa solo ai lavoratori precoci. Si sta discutendo, però, sulla possibilità che la pensione anticipata con Quota 41 sia allargata anche ai lavoratori fragili.