Ultime notizie pensioni Quota 100

Nel settore delle pensioni vi è una distribuzione fortemente disomogenea. Infatti, esistono persone che percepiscono assegni piccoli, e persone che percepiscono assegni di ingente quantità. A tal proposito, di recente, è emersa una sentenza che ha causato un malcontento generale all’interno del corpo pensionistico: è stato approvato il blocco delle rivalutazioni per i trattamenti previdenziali oltre i centomila euro all’anno.

La stragrande maggioranza dei pensionati ritiene questo provvedimento fuori dalla portata delle tasche più comuni. Il taglio di questi assegni, dunque, va a ledere anche i diritti che sono stati acquisiti in passato.

Oltre al provvedimento riguardante tutti gli assegni previdenziali, potrebbe venir eliminata anche la Quota 100. Il governo attuale sta infatti escogitando un nuovo sistema che andrebbe a vanificare quello precedente, basato proprio su un sistema retributivo. Il sistema contributivo riguarda tutti coloro che hanno iniziato il loro processo contributivo dal 1995 al 2012. Tuttavia, il provvedimento in questione potrebbe essere esteso anche per quanto riguarda gli assegni già liquidati.

Di fatto, il provvedimento in arrivo potrebbe arrecare un danno non indifferente all’intera classe di pensionati, senza fare alcuna distinzione. Il sistema in questione potrebbe infatti prevedere un taglio netto a tutti gli assegni.

Pensioni: ipotesi anticipo a 64 anni di età

Alla luce dei provvedimenti previsti per il settore delle pensioni, risulta da sottolineare anche il tema relativo a Quota 102. Una volta scaduta Quota 100, la riforma in questione entrerebbe in vigore nel 2022. Con buone probabilità, potrebbe prevedere l’anticipo pensionistico a 64 anni di età, con un’anzianità contributiva di 38 anni.

Questa tipologia di uscita anticipata porterebbe agli assegni una riduzione del 4% nel caso di un anno di anticipo, arrivando fino al 15% in caso di anticipo fissato a 3 anni e 8 mesi.