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A seconda del Paese sopra il quale si volge lo sguardo, la situazione pensionistica cambia radicalmente. Nei Paesi in cui il sistema previdenziale pubblico è più oneroso in termini di contributi obbligatori e, successivamente, più generoso in termini di tutele e redditi per i pensionati, la cultura del risparmio individuale per una pensione integrativa fatica a fare presa. Una panoramica sul diverso peso che assume la previdenza privata nei Paesi più avanzati del mondo la offre lo studio biennale dell’Ocse Pensions at Glance, che ha stimato come, se in Italia, nel 2018, solo il 12,3% dei cittadini in età lavorativa ha sottoscritto una pensione integrativa individuale, in Polonia lo ha fatto il 66,4%.

Pensioni private in Europa

Questa disparità non può essere spiegata solo da differenze di tipo culturale ma anche dalla previdenza pubblica a disposizione; infatti, in Francia, un Paese simile al nostro in termini di ampiezza della previdenza pubblica, la percentuale scende al 7,8%. Tuttavia in Italia l’adesione a fondi pensione collettivi, secondo pilastro del sistema pensionistico italiano, è assai più bassa: 10,1% contro il 25,2% della Francia.

In Germania, invece, le pensioni del secondo e terzo pilastro arrivano a coprire il 70,4% della popolazione attiva, mentre in Italia si arriva al 22,4%. Più simile all’Italia, invece, sono la Spagna, con il 26,1%, e il Portogallo, le cui adesioni alle pensioni private arrivano appena al 17,2% della popolazione attiva.

Pensioni private nel mondo

Per quanto riguarda i Paesi del resto del mondo, la previdenza privata è sì più nota e popolare, ma perché è venuta a mancare quella pubblica. In Cile o in Messico, ad esempio, la previdenza viene interamente destinata a gestioni private con contributi obbligatori. Negli Stati Uniti esiste la cosiddetta social security pubblica, ma essa garantisce un assegno decisamente più basso rispetto a quello della pensione in Italia. Pertanto gli schemi pensionistici privati negli Stati Uniti vengono tenuti maggiormente in considerazione: la pensione di secondo pilastro viene utilizzata dal 43,6% dei lavoratori, mentre la pensione integrativa individuale viene sfruttata dal 19,3%.