Perché non si fanno figli in Italia

Nel 2017 sono nati in Italia 464.000 bambini, un dato che segna il minimo storico nel nostro paese. E se da una parte la crisi economica contribuisce in maniera pesante a questo risultato, poiché le giovani coppie non riescono a permettersi tutte le spese (visite mediche, pannolini, passeggino ecc), dall’altra si registra un forte aumento del fattore infertilità. Si stima infatti che il 15% delle coppie sia costretto a fare i conti con questo problema di salute; ma quali sono le cause e quali invece le soluzioni?

Le mamme italiane: over 30 anni e con meno di 2 figli

Stando ai numeri, l’Italia non è certamente ai primi posti per età e tasso di fertilità. L’età media di una donna italiana al parto è di circa 31,8 anni, la più alta in Europa (29 anni); in Francia l’età media è addirittura al di sotto della media (28,5 anni). Riguardo al tasso di fertilità, l’Italia registra una media di 1,34 figli, mentre l’Europa si attesta intorno a 1,60.

Infertilità femminile e maschile: le cause

L’infertilità è considerata dall’Organizzazione Mondiale della Santità una vera e propria patologia che consiste nell’assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti non protetti. Secondo una ricerca, nel 39,2% dei casi colpisce le donne, mentre nel 26% gli uomini; solo nel 18% dei casi si riscontra un’infertilità di coppia. Il problema del sesso femminile, in particolare, è causato da una ridotta riserva ovarica, da un fattore tubarico, da infertilità endocrina-ovulatoria o da endometriosi. L’infertilità maschile, invece, è per il 60% dei casi causata da polveri sottili, fumo, alcool e alimentazione scorretta.

Fecondazione assistita: una soluzione in crescita

Nel caso la coppia non riesca a trovare rimedi naturali, la fecondazione assistita può rivelarsi una soluzione per diventare genitori. Esistono varie metodologie, ma le più diffuse sono la FIVET (60%) e la ICSI (42%).

  • La Fivet è letteralmente la fecondazione in vitro con trasferimento dell’embrione e prevede il prelievo degli ovociti dalla donna, sui quali viene versato una goccia di liquido seminale. Se questi vengono fecondati, gli embrioni vengono trasferiti nell’utero.
  • La ICSI, ovvero microiniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo per la fecondazione dell’ovocita e trasferimento dell’embrione ottenuto in utero, prevede l’inserimento dello spermatozoo nell’ovocita, grazie a una micropipetta.

La percentuale di successo della fecondazione assistita si aggira introno al 35% per le under 34, al 27% per la fascia di età 35-39 e al 14.9% per la fascia 40-42.

Prima di ogni intervento è necessario però valutare molti fattori oltre l’età, come lo stato di salute del proprio apparato. Affidarsi ad un ottimo Centro Fecondazione Assistita potrebbe rivelarsi quindi una soluzione all’infertilità; i tempi di attesa variano ovviamente dal tipo di struttura scelta: più di 1 anno presso la quella pubblica, meno di 3 mesi in una clinica privata.

Infografica infertilità in Italia