Diabete

Diabete, c’è un nuovo sceriffo in città. Il chatbot della danese Novo Nordisk, sviluppato dall’italiana H-Farm, è stato concepito per dare una mano nell’informare e nel motivare le persone affette da diabete, di tipo 1 e 2. Welcome Aida, Artificial Intelligence Diabetes Assistant, è un supporto in più per quei 4 milioni di italiani che soffrono di diabete.

Infatti, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, la metà delle persone affette da diabete di tipo 2 non mantiene l’aderenza terapeutica a causa di disinformazione o di poca consapevolezza nell’adottare comportamenti corretti nei confronti della malattia. Aida non vuole sostituire il medico, ma aiuta non solo i pazienti ma anche amici e familiari nel supportare e conoscere meglio la malattia.

Pochi giorni fa, il 14 novembre, è stata infatti la giornata mondiale dedicata al diabete, nata proprio per sensibilizzare su questa malattia che viene presa troppo spesso sottogamba. Inoltre, Aida è facilissimo da consultare, basta aprire il sito di riferimento, aidachatbot.it fruibile sia da PC che da mobile. In alternativa è possibile scaricare l’app e aprire la conversazione con Telegram oppure attivarla su Amazon Alexa, ci sono tante strade e tutte semplicissime.

Aida: l’assistente innovativa ed empatica della digital health

“Posso rispondere a domande e dubbi relativi alla vita quotidiana di una persona con diabete, come informazioni sulla patologia o consigli per uno stile di vita sano, lo sport e l’alimentazione“. È questo il messaggio di benvenuto con cui si presenta Aida, che rappresenta uno strumento innovativo della digital health, su cui oggi, più che mai, si sta puntando.

Tutti i contenuti di Aida sono stati sviluppati da specialisti in diabetologia, ma il punto di forza dell’intelligenza artificiale è la sua empatia: analizza le domande anche da un punto di vista emotivo. Infatti, secondo Wired, se nell’interlocutore ci sono pattern vocali o caratteristiche della frase scritta che rivelano stress, timori e paure, Aida è in grado di riconoscerli. Non a caso, nello sviluppo del chatbot l’azienda danese ha collaborato con psicologi, poiché le persone diabetiche, o comunque affette da malattie croniche, sono spesso soggette a stress e disagio psicologico.

Aida promuove un atteggiamento corretto e proattivo che aiuta tutti, dal paziente al familiare al medico che lo tiene in cura, regalando al paziente una maggiore sicurezza nell’affrontare in autonomia la propria condizione e agli altri una più ampia conoscenza della malattia.