Moda autunno abbigliamento

Alzi la mano chi, oggigiorno, non ha mai sentito parlare di influencer. Ma chi sono queste figure? E cosa fanno di preciso? In parole povere, gli influencer sono utenti con migliaia, talvolta milioni, di seguaci sparsi sui diversi social network: Facebook, YouTube ma soprattutto Instagram, che ormai è diventato il nuovo trampolino di lancio per chi desidera buttarsi in questo mondo. Attraverso la condivisione di foto e video, l’influencer è in grado, appunto, di influenzare i propri followers e di ottenerne un profitto.

La forza di Instagram

Dicevamo di Instagram e di come, negli ultimi anni, sia diventata la principale piattaforma social da cui parte l’attività delle nuove influencer di moda.

Secondo uno studio di Klear, nel 2017 più di un milione e mezzo di post sono stati pubblicati utilizzando il tag #ad, che indica la sua finalità pubblicitaria, con un aumento di quasi il 200% rispetto all’anno precedente, con i settori dell’estetica e della moda che hanno visto la maggior crescita. Il principale motivo del successo di questo tipo di pubblicità sta nella tracciabilità, con il numero di like che ne indica la popolarità.

Ma quali sono gli influencer più richiesti dai diversi brand di moda? Fino a qualche anno fa, come viene logico pensare, erano quelli con un elevato numero di “Instagram followers“. Tuttavia l’aumento della popolarità del social ha favorito l’ascesa di coloro che vengono tradizionalmente chiamati “microinfluencer”, ovvero di quella fascia di utenti con un numero di followers compreso tra i 10 e i 100mila: a dimostrazione di ciò Gil Eyal, fondatore di Hypr, ovvero l’agenzia leader nell’influencer marketing, ha dichiarato che, mentre nel 2016 i post a finalità pubblicitaria sono stati per il 60% pubblicati da microinfluencer, nel 2017 questa percentuale è salita al 90%. I brand infatti preferiscono ora affidare i loro prodotti ad un numero maggiore di influencer con un seguito minore.

Come scegliere un influencer

Come è facile intuire, gli influencer non sono intercambiabili, dato che spesso le loro competenze sono diverse. Serve quindi trovare il volto giusto per la campagna che si intende promuovere. Come detto in precedenza, non bisogna fermarsi alla popolarità quando si è alla ricerca di un nuovo testimonial: occorre riflettere quindi se la persona in questione possa davvero rappresentare un’utile risorsa per la campagna promozionale. I brand solitamente svolgono delle ricerche sui vecchi contenuti del soggetto prescelto: eventuali presenze di contenuti volgari o offensivi potrebbero nuocere anche all’appeal del brand.

È necessario capire quanto l’influencer decida di impegnarsi nell’attività: molto spesso accade che essi si sentano pienamente coinvolti e al centro del progetto, mentre altre volte si limiteranno ad una mera condivisione di contenuti che, nell’ambito della moda, possono spaziare dal costume da bagno fino al paio di occhiali da sole.

Di fondamentale importanza è capire quale sia il target dell’influencer: bisogna effettuare un’indagine di fondo per capire l’età e i gusti dei destinatari delle pubblicità, in modo da poter confrontare i dati con quelli che si vogliono raggiungere in linea teorica. Bisogna sottolineare, per l’ennesima volta, come sia più importante la qualità dei contatti, piuttosto che la loro quantità: una pianificazione strategica raggiungerà più clienti rispetto ad una diffusione del messaggio senza un preciso target.

Ma quanto guadagna un influencer?

Stabilire con certezza quanto un influencer possa guadagnare su Instagram è piuttosto complicato, in quanto ognuno è libero di chiedere il compenso che preferisce per il servizio richiesto. Possiamo però affermare, con relativa sicurezza, che un Instagram influencer con un seguito di circa 100mila followers possa arrivare a guadagnare pressapoco 300 euro a post pubblicato: ovviamente il numero di post, la loro tipologia e qualità sono precedentemente concordati con l’azienda presso la quale l’influencer lavora, andando a modificare il guadagno totale.

Da sottolineare come un Instagram influencer possa non essere legato ad un’unica azienda, ma possa stipulare contratti con più brand.

Aumentando il numero di followers, aumentano di conseguenza anche gli introiti: un utente con circa un milione di seguaci può arrivare a guadagnare anche 3-4mila euro a post.

Tuttavia sono sempre le idee a fare la differenza: è necessario convivere con l’agguerrita concorrenza nel campo, cercando di porsi in posizioni di privilegio attraverso continue attività di aggiornamento, in quanto i trend e le tendenze possono cambiare da un giorno all’altro. Certo, l’attività può rilevarsi estremamente redditizia ma è vitale una grande dose di impegno per mantenersi sempre in tendenza e non rischiare di essere messo in secondo piano.