Aeroporti di Scalea e Sibari in Calabria

Grazie agli sforzi della giunta regionale della Calabria, oggi è finalmente possibile usufruire di due nuovi aeroporti che copriranno l’area meridionale dell’Italia, ossia quelli di Scalea e di Sibari.

Le due nuove realtà nel panorama aeroportuale nazionale costituiranno un punto di riferimento per tutti coloro che vorranno raggiungere in poco tempo la Calabria, il che si tradurrà in sbocchi occupazionali e in futuri nuovi sviluppi nel settore del turismo.

Il presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio, e l’intera giunta hanno fortemente creduto in questi due progetti, che ormai da anni risultavano abbandonati a se stessi. Le strutture, infatti, sono state opportunamente risistemate e ristrutturate, in modo tale da costituire un nuovo stimolo per lo sviluppo e la crescita economica di una regione troppo spesso isolata dal sistema economico nazionale.

Stando alle dichiarazioni del Presidente e della giunta, gli aeroporti di Scalea e Sibari non saranno portatori con la loro unica presenza di miglioramento e progresso; ciononostante, si spera che diventino il motore propulsore di un complessivo rilancio della Calabria, e in particolare del nord della regione.

La vocazione turistica della Calabria (sono numerosi i villaggi turistici molto noti in zona, come il Minerva Resort) ha già avuto notevoli spinte all’implemento, grazie ad iniziative come il turismo golfistico, la promozione delle città d’arte e a valore storico e culturale e lo sviluppo di nuovi poli museali. Tutto ciò si spera venga quindi esaltato dalla possibilità, da parte di turisti provenienti dall’Italia e da tutto il mondo, di raggiungere più facilmente la punta più meridionale dell’Italia continentale, creando spazi dedicati alla ricettività e al divertimento.

Stando invece a quanto dichiarato dal sindaco di Castrolibero, nonché presidente provinciale della giunta di Reggio Calabria Orlandino Greco, è diventata una necessità imprescindibile il poter disporre di infrastrutture di collegamento per le coste tirreniche e del Mar Ionio, al fine di colmare le lacune rispetto alla rete turistica nazionale ed internazionale e al suo perenne e continuo sviluppo.

E i due nuovi aeroporti in tal senso costituiscono un trampolino di lancio verso questa direzione e filosofia di sviluppo dell’intera regione Calabria.
La realizzazione di una stazione aeroportuale nella piana di Sibari ha quindi lo scopo di dare ulteriore valore aggiunto ad un territorio dalle grandi potenzialità turistiche, dalla storia secolare e dall’importante patrimonio artistico e culturale.

Per quanto riguarda invece la città di Scalea, la disponibilità di un’infrastruttura aeroportuale porterebbe a un implemento diretto nel settore turistico, aumentando gli afflussi in zone ad alta vocazione balneare come la Riviera dei Cedri.

Greco continua il suo discorso affermando la supplementare necessità di collegare tali aeroporti alla rete ferroviaria regionale, in modo tale da garantire “trasferimenti ad alta capacità sul Tirreno, attraverso la realizzazione di una metropolitana leggera che colleghi Lamezia all’aviosuperficie di Scalea e trasferimenti ad alta velocità sullo Jonio, collegando Gioia Tauro-Siderno-Bari e superando così i problemi legati all’elettrificazione e al binario unico”.

Nella visione del presidente Greco vi è dunque un preciso piano di riqualificazione infrastrutturale che coinvolge tutta la regione, affinché il trasporto di merci e persone venga supportato in maniera opportuna e in modo tale che i due aeroporti di Sibari e Scalea non diventino le ennesime cattedrali nel deserto della regione calabrese.

“Gli amministratori ed i sindaci che attendono una risposta concreta” continua Greco, chiarendo che tutta la giunta regionale ha il preciso obbligo di “non deludere le giuste aspettative di crescita e di sviluppo di due aree che meritano una svolta significativa”.

Solo il tempo potrà dire se questi due aeroporti avranno costituito la spinta giusta, auspicata da Greco, nella direzione del progresso e dello sviluppo della Calabria tutta; ma quel che è certo è che infrastrutture come queste sono un chiaro segnale di svolta e di rivincita nei confronti di un certo modo di pensare che ha contraddistinto questa regione negli anni.