Iseo Floating Piers Christo

Montisola torna ad essere una tranquilla e placida isoletta, sono già cominciati i lavori per smantellare il ponte galleggiante, tuttavia difficilmente la vita per il lago d’Iseo tornerà come prima, non dopo essere stato visitato da 1,5 milioni di persone in sole due settimane.
La selvaggia e austera bellezza del Sebino, da sempre messa in disparte dal carattere esuberante del vicino Garda, improvvisamente è divenuta celebre a livello internazionale grazie al Floating Piers di Christo.
Dal New York Times a le Figaro, il profilo del lago d’Iseo ha trionfato sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, entrando indelebilmente nella storia della land art e nei cuori di tutti coloro che l’hanno visitato.

Tra polemiche ed amore: storia di un successo inaspettato

Due volte superiore alle aspettative. La folla riversatasi sul giallo ponte galleggiante, che per 16 giorni ha collegato ha collegato Sulzano a Montisola, ha superato tutte le previsioni e, pur con qualche disagio, organizzazione e sicurezza hanno superato la prova brillantemente.

Il flusso quotidiano previsto era di 45 mila visitatori, in realtà oltre 70 mila persone al giorno hanno percorso i 4 chilometri della passerella, arrivando più volte a toccare il limite massimo delle 10 mila presenza contemporanee.

Mentre giornalisti, vip e visitatori, italiani e stranieri, celebravano il coraggio di quest’opera visionaria, non sono mancate le voci critiche, a partire dagli esperti d’arte come Vittorio Sgarbi e Philippe Daverio, che lo hanno definito un ponte sul nulla, fino a Legambiente, preoccupata per l’impatto ambientale dell’opera artistica.

Decisamente soddisfatte, al contrario, le amministrazioni locali e, più in generale, albergatori e ristoratori della zona, che hanno potuto contare su un indotto senza precedenti.

Successo senza pari anche per il turismo

Alberghi, campeggi, case vacanza e Bed and Breakfast, tra Sulzano, Iseo e Sale Marasino, erano al completo già da settimane, così come ristoranti e strutture ricettive.
“Tutti i ristoranti e i locali fronte lago hanno allestito degli spazi all’aperto per accogliere i turisti” ha raccontato Claudio Banni di Noleggio Service. L’azienda, specializzata nel noleggio e nell’installazione di strutture per eventi, ha partecipato anche ai lavori del ponte, cantierizzando il quartier generale dove hanno operato operai e sub, utilizzato ora per le fasi di smantellamento.

Le ricadute positive, tuttavia, hanno investito tutta la zona bresciana, in particolare sulle zone del Sebino e della Franciacorta, le cui cantine sono state una delle principali mete abbinate al Floating Piers. Le due settimane in cui il ponte di Christo è stato aperto, gli alberghi della Franciacorta hanno registrato un aumento del 60% dei visitatori rispetto al 2015, più di tre quarti stranieri, mentre i ristoranti hanno segnato un più 38%.

Quale sarà il destino dell’opera artistica?

Il ponte galleggiante sarà completamente smantellato e riciclato, come ha detto Christo “ne rimarrà soltanto il ricordo nei cuori di coloro che l’hanno visitato”.
Il Sebino e Brescia, mai come prima, sono stati al centro della scena artistica ed hanno vissuto un idillio. Trasformare il sogno in un periodo di rinascita e sviluppo per il Lago d’Iseo, però, è una sfida ancora tutta da vincere.