Mercato immobiliare

A fine 2015 il mercato immobiliare italiano ha registrato un netto miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un segnale positivo che si è protratto anche nel primo trimestre del 2016 con un +17,3%, grazie soprattutto alle grandi città come Torino, Genova e Milano. Sono questi i dati incoraggianti, che ad oggi emergono dalla Nota trimestrale Omi dell’Agenzia dell’Entrate.

Le compravendite sono riuscite a toccare il 20%, se si considera solo il settore delle abitazioni, mentre le pertinenze hanno evidenziato un +17,3%, seguite dal settore commerciale con un +14,5%. Tra gennaio e marzo 2016 il numero complessivo di NTN ha superato infatti le 244 mila unità. In deciso rialzo anche la compravendita degli immobili a destinazione produttiva (+7%), dopo tre trimestri negativi su quattro nel 2015. Mentre, il settore relativo ad uffici ed istituti di credito, è riuscito a confermarsi con un segno positivo (+1,3%) per il terzo trimestre consecutivo.

Le grandi città di Torino, Genova e Milano salgono sul podio per gli incrementi maggiori delle compravendite, registrando rispettivamente un +37,2%, un +27,8% e un +26%. Ancora una volta quindi, come già successo nel 2015, il Nord guida la risalita con una performance superiore al 24% che distanzia ulteriormente le altre zone di Italia. Mentre il Centro, cresce poco al di sotto (+18,5%) del dato nazionale e il mercato del Sud, in termini di NTN, incrementa del 16%. A seguire poi Napoli, Firenze, Bologna e Roma che segna un + 12,5%.

Un’ulteriore distinzione fatta dalla Nota trimestrale è quella tra capoluoghi e comuni minori. Risulta infatti una crescita per i capoluoghi pari al 22,9% contro una variazione del +19,4% per i comuni minori. Con delle distinzioni che però si evidenziano tra il meridione e il settentrione. Al Nord la forbice si allarga a vantaggio dei capoluoghi che superano di oltre 7 punti percentuali il risultato degli altri comuni. Al contrario al Centro, dove i rapporti di forza si invertono con i non capoluoghi (19,8%), che come già avvenuto nei due trimestri precedenti crescono maggiormente rispetto ai capoluoghi (17,0%). Al Sud infine guidano i comuni più grandi, ma la distanza con gli altri minori si riduce rispetto a quanto registrato nel corso del 2015.

Gli italiani quindi ritrovano fiducia nel mercato immobiliare per l’acquisto di una nuova casa o di un immobile a destinazione produttiva o commerciale. Ripetendo quanto già era successo l’anno appena trascorso, ma con tassi di crescita decisamente più alti in tutti i settori.