fondi sul gap

Non vi è alcun dubbio che il gioco problematico sia una tematica importante, forse non troppo ben considerato dallo Stato che non è riuscito neppure a “farlo stimare” con dati certi e veritieri, in modo da poter intraprendere percorsi dedicati alla sua prevenzione ed alla sua cura. Di gioco problematico e di siti per giocare al casino se ne parla, purtroppo, a volte senza una precisa cognizione di causa, solo allo scopo di demonizzare il mondo del gioco d’azzardo e le conseguenze che questo può provocare se viene male approcciato, oppure se le persone coinvolte ne fanno abuso. Si parla di una dipendenza, quella del gioco, che dovrebbe essere valutata e trattata come le altre dipendenze, affrontata con interventi sanitari ed organizzazione di tavoli studiati per la prevenzione: invece, il gioco problematico “viene cavalcato” per far arrivare ai cittadini un fenomeno ed una problematica assai superiore alla verità.

A parte queste considerazioni che non ci si stanca mai di ripetere, si deve anche valutare, e lo Stato in questo momento lo sta mettendo in atto, che è necessario un intervento economico per organizzare la prevenzione di questa patologia: infatti, lo Stato nella figura del Ministero della Salute ha messo a disposizione delle Regioni l’importo di 50 milioni di euro. Ora, lo stesso Ministero chiederà alle Regioni, destinatarie di questi fondi, come intenderanno investirli secondo quanto contenuto nelle disposizioni della Legge di Stabilità 2016 e le Regioni dovranno proporre un programma di interventi per la prevenzione del gioco problematico, per la sua cura e la riabilitazione dei soggetti “toccati” da questo disagio.

L’Osservatorio sul gioco problematico è tornato ad occuparsi dei criteri per ripartire il fondo messo a disposizione dal Ministero della Salute. Ha inviato le proposte richieste e questo è stato un impegno assai difficile e non è stato facile arrivare ad una soluzione ed a proposte concrete. Ne è uscita la soluzione che il fondo sarà suddiviso tra le Regioni in quota capitaria e che le stesse dovranno investire particolarmente nella prevenzione del gioco problematico, dato che questo disagio non potrà ricevere altre fonti di finanziamento. L’Osservatorio spera, naturalmente in cuor suo, che per quanto invece riguarda la cura vera e propria, possano considerarsi in arrivo altri fondi dopo che avverrà l’inserimento nei Lea proprio del gioco patologico.

Le Regioni avranno l’autonomia di scegliere il programma migliore, anche in relazione a tutti i casino online, secondo le proprie esperienze, tenendo presente ovviamente quello che è stato fatto sin qui per quegli interventi mirati alla prevenzione, ed il programma dovrà contenere obiettivi, tempi nonché i contenuti che saranno messi in atto per arrivare ad un obiettivo solido e di vero supporto. Tutto questo dalle Regioni dovrà essere compiuto nell’arco di tempo di due o tre mesi e trasmesso al Ministero della Salute che, a sua volta, richiederà un parere all’Osservatorio prima di rendere il programma valido oppure sollecitare delle correzioni.

Come tutto ciò che riguarda il mondo del gioco d’azzardo, anche il rilascio e la gestione di questo fondo ha creato forti discussioni. È stato ritenuto un fondo troppo esiguo per l’intervento che si intende affrontare, anche in considerazione che l’Esecutivo dal gioco lecito ha “incassato molte risorse” per sanare i propri bilanci negli anni scorsi e, forse, si poteva fare qualcosa di più. Però, questo è, ed è meglio del “niente” che ormai il gioco è abituato a ricevere.