La differenza fra trama orizzontale e trama verticale nelle serie tv

Quante volte leggendo degli articoli o ascoltando delle interviste, sentiamo pronunciare termini tecnici sui quali inizialmente non poniamo molta attenzione ma ad una seconda lettura ci chiediamo: cosa voleva dire? Trama orizzontale, crossover, spinoff, teaser, pilot, spoiler e via dicendo.

Sarà capitato a tutti di aprire un dizionario, Wikipedia o Google e cercare il significato di determinati termini; e allora ho pensato che, pian piano, potremmo scoprirli insieme così da non farci trovare impreparati neanche davanti al più temibile dei critici.

Alcune spiegazioni saranno lunghe e difficoltose, altre molto più corte e leggere. Spero tutte interessanti.
Concludo con il preambolo, altrimenti finisce che di lunga e difficoltosa ci sarà prima di tutto l’introduzione.

Cosa si intende per trama orizzontale e trama verticale?

Il primo argomento che andiamo a scoprire insieme è semplice: le trame verticali e orizzontali.

Termini utilizzatissimi e che avrete sicuramente trovato in tantissime recensioni. Ma cosa si intende per “trama orizzontale” e “trama verticale”?

La “trama orizzontale” è quel tipo di narrazione seriale che si estende per diversi episodi o addirittura a tutta la stagione o ancora a tutta la serie. Volendo fare un esempio pratico con serie che attualmente sono nei palinsesti, potremmo dire che The Walking Dead ha una trama orizzontale poiché la vicenda non inizia e finisce con l’episodio. Ancora: Mistresses, The Family Tree, House of Cards, True Blood, Rectify. Facendo un salto nel passato, non posso non citare Lost. Tornando al presente, invece, impossibile non citare Scandal che puntualmente termina l’episodio con un colpo di scena.

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In inglese viene utilizzata la definizione “Story Arc“, termine coniato nel 1988 in relazione alla serie CBS Wiseguy, andata in onda dal 1987 al 1990. Il proposito di questo tipo di narrazione è quello di trasportare il protagonista (o i protagonisti) in diverse situazioni e di rappresentare una sua evoluzione a volte fisica, altre volte psicologica.

La “trama verticale”, al contrario, prevede una narrazione episodica: la vicenda inizia e termina con l’episodio in onda. Quasi tutte le serie crime prevedono una trama di questo tipo che vede un caso esaminato dai nostri protagonisti e risolto nel giro di 42 minuti. Law and Order: SVU ci ha basato 15 stagioni!

Facendo il nostro solito salto nel passato, le grandi e vere serie verticali sono quelle definite “antologiche” o storiche: serie completamente a trama verticale erano Columbo (Colombo) o Murder, She Wrote (La Signora in Giallo) che raccontavano ben poco del passato del protagonista e si concentravano esclusivamente sulla storia del giorno (credo che nessuno sappia realmente quanti nipoti avesse Jessica Fletcher, o il perché tutti prima o poi venissero accusati di omicidio…) e ogni episodio non era mai relazionato ad episodi precedenti.

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Bisogna però fare una precisazione e stare molto attenti quando si usa uno di questi termini; le serie tv si stanno complicando sempre più e le loro sceneggiature spesso non prevedono esclusivamente una trama orizzontale o una trama verticale: talvolta le serie crime prevedono sia un “caso giornaliero” che una storia latente che viene prolungata per un’intera stagione. Spesso questa storia di background coinvolge la vita dei protagonisti: quanti fan di NCIS, ad esempio, seguono la serie solo per la storia tra Ziva e Tony? Altre volte invece porta sullo schermo un super cattivo che i nostri rincorreranno per 24 episodi, salvo poi concludere il caso solo all’ultima puntata.
Le serie quindi oggi sono a “prevalente trama orizzontale” oppure a “prevalente trama verticale”, anche se per spiegare quanto meno il tipo di serie tv che si sta per guardare, i due termini funzionano ancora benissimo.

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Questa fusione di metodi narrativi è una scelta quasi obbligata per gli sceneggiatori che devono mantenere vivo l’interesse dei fan verso lo show.