Assemblea legislativa approva per sbaglio unioni gay in Costa Rica

L’Assemblea Legislativa ha votato all’unanimità una riforma della “Legge dei giovani” che potrebbe aver spianato la strada alle unioni gay in Costa Rica. I conservatori hanno cercato di fermarne l’approvazione, chiedendo che la Presidenta ponesse il veto, ma la legge è stata pubblicata lunedì sulla Gazzetta Ufficiale.

Toccherà ai tribunali decidere sulle unioni gay in Costa Rica

La riforma della “Legge dei giovani” è stata approvata lunedì 1° luglio dall’Assemblea Legislativa e prevede che le coppie di giovani, tra i 15 e i 35 anni, che convivono da almeno tre anni (e possono dimostrarlo) abbiano diritto “al riconoscimento, senza discriminazione contraria alla dignità umana, degli effetti sociali e patrimoniali delle coppie di fatto”.

Il problema per i conservatori è che nella legge, approvata all’unanimità, non viene specificato che la coppia debba essere formata da un uomo e da una donna e questo, potenzialmente, spalanca la porta alle unioni gay. I politici conservatori che hanno votato la legge si sono accorti dell’errore e hanno chiesto alla presidente Laura Chinchilla di porre il veto per fermarla. La Presidenta ha invece deciso di firmare, ritenendo che le interpretazioni della legge vadano fatte dai giudici.

I deputati contrari alla legalizzazione delle unioni omosessuali, in particolare Manrique Oviedo, si sono sentiti ingannati poiché una versione precedente dell’emendamento specificava che le coppie dovevano essere formate da un uomo e da una donna, mentre nell’ultima revisione la distinzione è stata tolta.

La presidente firma la legge che approva le unioni gay in Costa RicaJosé María Villalta, che ha redatto l’articolo “incriminato”, ha sottolineato che nessuno ha sollevato la questione durante il dibattito in aula, in pratica accusando i politici di approvare le leggi senza leggerle.

Questo lunedì la legge è apparsa sulla Gazzetta Ufficiale e il Movimiento Diversidad, associazione per i diritti LGBT in Costa Rica, ha già presentato sei domande di altrettante coppie gay al tribunale della famiglia di San José affinché approvi le loro unioni di fatto. Ma la strada è ancora lunga: ci vorrà un anno prima che i giudici si pronuncino e la Chiesa cattolica ha annunciato che non resterà con le mani in mano.

La Conferenza episcopale costaricense, in un comunicato, ha detto: «La Chiesa rispetta le persone omosessuali, ma questo rispetto non può in nessun modo portare alla legittimazione del comportamento omosessuale, né al riconoscimento delle unioni omosessuali». E poi ha ribadito: «Nessuna ideologia può cancellare dallo spirito umano la certezza che il matrimonio esiste soltanto tra due persone del sesso opposto».