Camera dei Deputati Montecitorio

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[Alle 18.45 circa del 20.04.2013] Giorgio Napolitano è stato ufficialmente proclamato presidente della Repubblica, dalla presidente della Camera Laura Boldrini. È la prima volta nella storia che un presidente viene confermato per un secondo settennato.

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[20.04.2013] 10.00 – Terza giornata di votazioni e quinto scrutinio in corso per l’elezione del presidente della Repubblica. PD, Lega e Scelta Civica – che rilancia la candidatura di Anna Maria Cancellieri – votano scheda bianca, PdL non partecipa, SEL e M5S votano Stefano Rodotà. Bersani a colloquio da Napolitano.

Aggiornamenti

Risultati ufficiali del quarto scrutinio: Rodotà 210, Napolitano 20, Bianche 445.

PD, PdL, Lega e Scelta Civica in pressing su Napolitano – per un secondo mandato – che scioglierà la riserva entro l’inizio della nuova seduta, alle 15.00.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina, su loro richiesta, i rappresentanti del Partito Democratico, del Popolo della Libertà e della Lega Nord. Egli ha, a conclusione, egualmente ricevuto il presidente del Consiglio, Mario Monti, anche a nome dei gruppi parlamentari di Scelta Civica.

Infine, il capo dello Stato ha incontrato un’ampia delegazione dei presidenti delle Regioni.

Da tutti gli interlocutori è stata espressa la convinzione che – nella grave situazione venutasi a determinare col succedersi delle votazioni per l’elezione del nuovo capo dello Stato – sia altamente necessario e urgente che il Parlamento in seduta comune possa dar luogo a una manifestazione di unità e coesione nazionale attraverso la rielezione del presidente Napolitano. Gli si è rivolto perciò un caldo appello a riconsiderare in questo quadro le ragioni da lui più volte indicate di indisponibilità a una ricandidatura.

15.00 – Iniziata la sesta votazione. Giorgio Napolitano ha accettato la candidatura. Sarà lui il primo presidente della Repubblica eletto per il secondo mandato?

Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l’elezione del nuovo capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta.

SEL e M5S continueranno a votare Stefano Rodotà.

Aggiornamenti

Grillo arriverà alle 19.30 a Montecitorio, grida al colpo di Stato e invita gli italiani a scendere in piazza: “Dobbiamo essere milioni. Non lasciatemi solo o con quattro gatti. Di più non posso fare. Qui o si fa la democrazia o si muore come Paese”.

Rodotà prende le distanze dalle manifestazioni di piazza e Vendola invita Grillo ad abbassare i toni.

Giorgio Napolitano rieletto presidente della Repubblica. Si attende fine sesto scrutinio e proclamazione ufficiale. M5S rimane seduto mentre Aula applaude.

Boldrini e Grasso si recano al Quirinale. Il Parlamento dovrebbe essere convocato lunedì per il giuramento. Da prassi, Napolitano dovrebbe prima dimettersi, ma i giuristi stanno studiando un modo per accorciare i tempi.

Nel frattempo esce un comunicato congiunto dei presidenti delle Camere che condannano l’etichetta infamante di “golpe”. Grillo fa sapere che arriverà a Roma in nottata e incontrerà la stampa domani mattina.

La libertà di espressione del dissenso, anche nelle forme più nette, è una delle caratteristiche più preziose e irrinunciabili della democrazia. E le scelte che si compiono in Parlamento sono doverosamente esposte ad ogni critica. Ma non è accettabile che venga qualificato con l’etichetta infamante di “golpe” il percorso limpidamente democratico che ha portato all’elezione del capo dello Stato. Qualunque sia il loro giudizio sulla scelta compiuta a larga maggioranza dalle Camere riunite, tutti i cittadini italiani possono sentirsi garantiti da una procedura che ancora una volta ha rispettato integralmente la Carta costituzionale.

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[19.04.2013] 15.30 – Seconda giornata di votazioni e quarto scrutinio per l’elezione del capo dello Stato. Dopo il ritiro della candidatura di Franco Marini, il PD e SEL hanno deciso di sostenere Romano Prodi. Scelta Civica vota invece Anna Maria Cancellieri. Proteste di PdL e Fratelli d’Italia davanti a Montecitorio.

Aggiornamenti

Risultati ufficiali del quarto scrutinio: Prodi 395, Rodotà 213, Cancellieri 78, D’Alema 15, Marini 3, Napolitano 2, Dispersi 7, Nulle 3, Bianche 15.

Non ce l’ha fatta dunque Romano Prodi, che ha preso addirittura 109 voti in meno rispetto a quelli previsti e ha rinunciato alla candidatura:

Oggi mi è stato offerto un compito che molto mi onorava anche se non faceva parte dei programmi della mia vita. Ringrazio coloro che mi hanno ritenuto degno di questo incarico. Il risultato del voto e la dinamica che è alle sue spalle mi inducono a ritenere che non ci siano più le condizioni. Ritorno dunque serenamente ai programmi della mia vita. Chi mi ha portato a questa decisione deve farsi carico delle sue responsabilità. Io non posso che prenderne atto.

Caos nel PD, Rosy Bindi si è dimessa dalla carica di presidente.

Pier Luigi Bersani si dimetterà da segretario dopo l’elezione del capo dello Stato.

L’Assemblea si riunirà domani mattina alle 10.00 per il quinto scrutinio.

Diretta streaming dalla Camera dei Deputati

 

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