Andrea De Santis intervista spot Ikea

Forse il suo nome non è ancora noto al grande pubblico, ma il suo volto è fra i più conosciuti, discussi e condivisi in rete. Si chiama Andrea De Santis ed è il giovane attore che ha preso parte allo spot IKEA “Per cambiare basta poco”, in cui interpreta uno dei ragazzi gay. Noi lo abbiamo intervistato in esclusiva, per sentire la voce di chi ha preso parte in prima persona allo spot e per scoprire di più su questo giovane attore.

Chi è Andrea De Santis

Nato a Roma, Andrea è sempre stato affascinato dal mondo del cinema, ma non aveva mai preso in considerazione l’idea di entrarne a far parte fino a quando è stato il cinema a bussare alla sua porta: “Un giorno venni fermato per strada da dei talent scout americani e improvvisamente mi ritrovai nel cast della serie Rome“, racconta Andrea che, dopo l’esperienza sul set, ha deciso di intraprendere la carriera di attore seriamente.

“Finita l’esperienza di Rome mi sono rimboccato le maniche e ho cominciato a studiare recitazione e dizione, e solo anni dopo, nel momento in cui mi sono sentito finalmente pronto per poter affrontare seriamente un set, ho cominciato a propormi alle varie agenzie cinematografiche. Nel mio percorso di studi ho avuto la fortuna di incontrare Lino Damiani, una persona straordinaria dalla quale ho appreso tantissimo, e che tutt’oggi è una spalla su cui poter contare sia a livello umano che lavorativo. Fortunatamente anche in questo mondo possono nascere della amicizie sincere e longeve!”.

Nel 2005 hai debuttato in Rome, nel ruolo di Phidias. Com’è stato lavorare in questa grande serie televisiva prodotta dalla HBO, BBC e Rai Fiction? Ti ha aperto qualche nuova possibilità di lavoro all’estero?

Lavorare sul set di Rome è stata una delle più belle esperienze della mia vita. Cast quasi completamente anglosassone e crew composta in parte da italiani e in parte da americani. Era un set hollywoodiano dentro Cinecittà, un sogno per molti al quale ho avuto la fortuna di partecipare. Lavori all’estero ancora non sono arrivati, ma confido nel tempo.

Sappiamo che sei particolarmente affezionato alla Sardegna per via del film “I bambini della sua vita” di Peter Marcias. Quali sono state le sfide di partecipare ad un film accanto a grandi nomi, come Piera Degli Esposti che – ricordiamo – ha vinto il Premio come miglior attrice non protagonista al 12° Festival Europeo del Cinema 2011?

La Sardegna è una terra straordinaria, ho passato intere estati lì e ho passato quasi un mese a Cagliari sul set de I bambini della sua vita. Anche quella è stata un’esperienza esaltante, Peter è un regista fantastico che ha messo il cast a proprio agio sin da prima di cominciare le riprese. Anche in quel caso c’era un’atmosfera internazionale dato che la crew era per metà italiana e per metà spagnola. Diciamo che le sfide per questo film sono state molte, ma più dal punto di vista distributivo che altro. Purtroppo la situazione italiana nel settore della distribuzione dei film è molto difficile, non c’è coraggio di investire nel “nuovo” o nell’indipendente, settori che invece potrebbero regalare molto all’arte e al pubblico italiano. Nonostante tutto, comunque, c’è molto fermento, basti pensare alla moltitudine di webseries che vengono prodotte nel nostro paese. È proprio per questa mancanza di coraggio che il film di Marcias ha avuto una distribuzione molto bassa, nonostante il pubblico che ha avuto modo di vederlo lo abbia apprezzato molto.

Recentemente hai partecipato al nuovo spot IKEA “Per cambiare basta poco”, e la scena a cui prendi parte è la più discussa in rete. Ti sei candidato al ruolo consapevole della scena oppure ti è stata comunicata in seguito?

Ho partecipato ad un semplice casting dove ad ogni attore veniva affidato uno dei ruoli in base alla fascia d’età, quindi sì, ero consapevole della scena. Fortunatamente ho “messo d’accordo” sia l’agenzia casting che IKEA, e così sono stato scelto.

Il messaggio lanciato da IKEA è molto forte e importante, soprattutto in un paese come l’Italia dove è ancora difficile parlare di coppie omosessuali. Per te cosa ha rappresentato prendere parte ad uno spot di questo tipo e hai ricevuto qualche riscontro da parte delle persone? Ricordiamo che tu hai un account twitter con numerosi follower e cerchi sempre di rispondere a tutti messaggi che ti inviano.

Questo spot è un piccolo passo in avanti in un paese come l’Italia, è evidente. Purtroppo, spesso e volentieri, parlano alla gente più spot come quello di IKEA che una classe politica che sembra quasi volersi distaccare, non si sa per quale motivo, da certi temi. Io spero nel mio piccolo di aver aiutato qualcuno a capire che ogni tipo di Amore merita uguale rispetto (e diritti, ma questo è un altro discorso), perché quando si tratta di sentimenti discriminare è inaccettabile.

Ho ricevuto tantissimi feedback positivi per lo spot, sia da conoscenti che dalla gente per strada, ma soprattutto dalla rete. Twitter si è dimostrato un mezzo straordinario grazie al quale le persone hanno potuto “ringraziarmi” (anche se io poi non ho fatto molto, se non metterci la faccia) e complimentarsi. Rispondere e comunicare con loro è un dovere, oltre che un piacere.

Cosa suggeriresti di fare ad un ragazzo che sogna di intraprendere la carriera da attore?

Solamente ora sto riuscendo ad avere dei risultati concreti dopo quasi 10 anni di gavetta, quindi direi di armarsi di tanta pazienza, studiare seriamente e con passione e dedicare più tempo possibile a quest’Arte, anche semplicemente andando al cinema o a teatro ogni volta che si può. L’importante è essere preparati e mai improvvisarsi. Entrate nel teatro della vostra città e chiedete se in qualche modo potete essere utili, respirare quell’aria è già una forma di studio, anche semplicemente montando e smontando palchi come tante volte è successo di fare a me.

Quali sono i tuoi prossimi progetti e cosa ti piacerebbe fare da grande? Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Al momento c’è in progetto uno stage di recitazione negli Stati Uniti, non so ancora quando succederà, ma sento il bisogno di rapportarmi ad un altro modo di studiare/lavorare rispetto a quello a cui sono abituato.

Il mio grande sogno, che poi è quello che vorrei fare “da grande”, è di poter vivere di cinema: puntando in alto spero un giorno di lavorare con Bernardo Bertolucci, Ferzan Özpetek e Matteo Garrone. Un film con Carlo Verdone, per poter tirare fuori il mio lato comico, sarebbe un altro traguardo molto importante, nonché la realizzazione di un altro sogno.

LDM