Ztl a SassariSono passati oltre sei mesi dall’istituzione della Ztl a Sassari, che da quasi un anno – ormai – è l’argomento caldo del dibattito cittadino.

Scaduto il cosiddetto periodo di prova, la Giunta si appresta ad effettuare alcune rilevanti modifiche, volute soprattutto da quella parte di commercianti che già in passato chiese – e ottenne – che l’avvio dell’Area Blu fosse rinviato. Si parla di sospensione della Ztl nelle ore notturne e dell’apertura di due ore durante il giorno (una al mattino e un’altra al pomeriggio).

Contrari a questi provvedimenti, i residenti, molti commercianti e i semplici cittadini che, da tempo, discutono – all’interno di un gruppo Facebook diventato vero e proprio Comitato – di Ztl, mobilità sostenibile e, in generale, di come migliorare e rendere Sassari una città a misura di tutti e al passo con altri centri urbani d’Italia e d’Europa.

Per questo motivo sono, invece, favorevoli ad altri interventi annunciati dal Sindaco: l’avvio di alcune isole pedonali e la limitazione del transito ai motoveicoli; e da tempo chiedono interventi al Corso basso e l’estensione della zona a traffico limitato alla parte del centro storico che comprende San Donato, San Sisto e Sant’Apollinare.

Ztl a SassariAbbiamo intervistato uno dei rappresentanti del Comitato, Mario Ibba, tra i promotori e maggiori sostenitori della Ztl – sia come semplice cittadino residente al centro storico, sia come politico. Dal 2010, infatti, è Consigliere della Circoscrizione N.1 – eletto nella lista del Partito Democratico – e membro della Prima Commissione Lavori Pubblici, Manutenzione, Urbanistica e Mobilità.

Cosa hanno di sbagliato queste modifiche? Perché siete contrari?

Non sono sbagliate le modifiche in sé, ma i motivi che vengono avanzati per apportare queste modifiche. Un’apertura della Ztl nelle ore notturne è assolutamente un passo indietro; non porta benefici generici a nessuno, ma un ritorno al passato. Penso subito a piazza Tola coperta dalle auto o alle corse notturne; esattamente come avviene al Corso basso, fuori Ztl. Le fasce orarie di due ore, invece, sono assolutamente inutili ai fini commerciali. L’apertura, anzi, creerebbe secondo noi confusione e paura. Confusione tra quelli che già oggi lamentano poca chiarezza sulle regole della Ztl e paura per coloro che, timorosi del rispetto delle regole, staranno lontani dal centro per non rischiare di sforare con gli orari. Quindi, pur essendo contrari all’apertura, abbiamo chiesto garanzie sui controlli e sul rispetto degli orari di uscita dalla Ztl.

A proposito di poca chiarezza sulle regole: è di pochissimi giorni fa l’articolo di Sassari Notizie sul cittadino che ha dovuto pagare due multe, per aver seguito le indicazioni dei cartelli in via Duomo – a detta dei Vigili – sbagliati, in quanto non segnata come Area Blu nelle mappe del Comune. Non pensi ci sia sempre troppa approssimazione nel fare le cose?

Per questo caso specifico, sono in errore i Vigili urbani. Non devono guardare le mappe ma i segnali stradali. I cartelli sono regolari, indicano inizio e fine della zona a traffico limitato. Se poi è stata fatta confusione non lo so, ma i cittadini hanno dimostrato di conoscere il codice della strada meglio della Polizia Municipale.

Se venisse chiusa al traffico la parte bassa del centro storico e rimanesse chiusa anche la zona ottocentesca, non sarebbe – effettivamente – una Ztl troppo ampia? Perché non aprire la zona ottocentesca e limitare la chiusura al cuore medioevale della città, come chiedono alcuni commercianti?

Non sarebbe una Ztl troppo ampia. Perché escludere la parte ottocentesca e la zona umbertina, tra le zone più eleganti della città anche dal punto di vista commerciale? Nelle gallerie dei centri commerciali la gente passeggia tranquilla e senza auto. Perché al centro non si può importare lo stesso modello? I parcheggi ci sono e le convenzioni sono assolutamente convenienti per i commercianti che vogliono offrire questo servizio. Vorrei far notare che i ticket dei parcheggi hanno un costo molto basso per gli esercenti e la spesa è scaricabile ai fini fiscali. Per quanto riguarda la seconda parte, la risposta è già nella domanda: le decisioni non spettano ad alcuni commercianti e i loro interessi non possono essere anteposti al benessere collettivo.

Cosa rispondi a chi chiede maggiore coinvolgimento e partecipazione, pensi sia stata sufficiente o alcune decisioni siano state imposte dall’alto?

Che non ci siano stati coinvolgimento e partecipazione è assolutamente falso. Ed è triste che l’accusa arrivi, spesso, da chi ha preso parte ai vari incontri con l’Amministrazione comunale. Agli incontri hanno partecipato le associazioni di categoria e i CCN coinvolti. Si è discusso di Ztl in Commissione urbanistica, competente in materia di mobilità, a cui abbiamo partecipato come Comitato. Si è discusso in Circoscrizione diverse volte. Forse qualcuno, anche all’interno dei partiti, dimentica che i Consiglieri comunali e circoscrizionali sono espressione dei cittadini e che ciascuno rappresenta una porzione di sassaresi. Si è parlato di Ztl anche in vari incontri pubblici; nella maggior parte dei casi, chi accusa di scarsa condivisione, non era presente a questi incontri.
Per quanto riguarda l’accusa di “decisione imposta dall’alto”, ci tengo a ricordare che la Ztl era uno dei punti programmatici del Sindaco già dalla scorsa legislatura. È stata votata una maggioranza a cui i cittadini hanno dato mandato, anche di realizzare la zona a traffico limitato.

È anche vero, però, che la chiusura al traffico doveva coincidere con interventi sull’arredo urbano e una serie di iniziative volte a migliorare il decoro del centro storico. Ci sono state?

Ci sono state in parte. Penso ai giardinetti di Largo Brigata Sassari, Piazza Rosario e Piazza Cavallino de Honestis; la fontana – che piaccia o no – e le fioriere in varie vie e piazze. Molto resta da fare, soprattutto in alcune zone. Con il nuovo appalto della nettezza urbana verranno posizionati nuovi cesti per la spazzatura, finalmente più grandi, soprattutto nelle piazze. Certo, il decoro urbano non si crea soltanto con gli interventi del Comune, ma anche con la collaborazione dei residenti e dei commercianti. Sono stati fatti tentativi con fioriere e vasi appesi in varie attività e case, ma l’inciviltà di alcuni concittadini ha avuto la meglio. Non dobbiamo arrenderci!

Parlando di inciviltà, quanta responsabilità hanno i residenti del degrado del centro storico? Che misure proponi?

Sicuramente sono molti coloro che hanno responsabilità per il degrado del centro storico. Tra questi ci sono indubbiamente anche molti residenti. Le misure che propongo sono molto semplici: maggiori controlli e severità nei confronti di chi non rispetta le regole, di qualsiasi genere esse siano. Da quelle sulla nettezza urbana a quelle edilizie. Non è più tollerabile vedere locali commerciali sfitti lasciati all’incuria, così come non è più tollerabile che ci siano ancora persone che fanno interventi edilizi sui propri immobili, senza alcuna autorizzazione. Auspico da parte del Sindaco una serie di ordinanze che vadano in questo senso.

Vorrei aprire però una parentesi sui lavori pubblici: pali in mezzo alle piste ciclabili, dissuasori davanti agli scivoli per disabili, rotatorie nemmeno terminate che si riempiono di acqua quando piove. Senza giustificare in alcun modo i comportamenti incivili di taluni sassaresi, non credi sarebbero più portati a trattar bene le cose, se già dal principio non venissero date loro, troppo spesso, “sgangherate”?

Dubito che i gravi errori nei lavori pubblici incidano sul grado di inciviltà di alcuni sassaresi. Per quanto riguarda questi errori, credo sia un problema di scarsa comunicazione tra i vari settori di competenza. Non tutti gli interventi sono gestiti da un unico settore o dal medesimo assessorato. Ovviamente non ci sono giustificazioni a certi sbagli clamorosi, che anche un non addetto ai lavori noterebbe. Purtroppo c’è spesso troppa superficialità da parte di alcuni tecnici comunali.

Tornando all’Area Blu: quali attività commerciali, che tu sappia, hanno patito di più l’istituzione della Ztl?

Sicuramente quelle attività che possiamo definire “di impulso”. Tabacchini ed edicole, per esempio. Ma soprattutto quelle attività che per anni hanno goduto dei vantaggi della sosta selvaggia. Il cosiddetto “un minuto e torno” tipico dei sassaresi. Guardiamo però le attività che son rinate grazie alla riduzione del traffico. Penso a via Università, via Usai e via Al Carmine; dove i potenziali clienti erano troppo impegnati a rifugiarsi nei portoni per evitare di essere investiti. Ora possono camminare serenamente davanti alle vetrine dei negozi e decidere se entrare a fare acquisti o meno, compatibilmente con le loro possibilità economiche. Ad alcuni spesso sfugge che siamo in piena crisi. Soprattutto a chi ha esibito cartelli anti-Ztl vicino a scarpe da 300 euro.

Perché la “stampa tradizionale”, in questi mesi, è stata praticamente monopolizzata dagli anti-Ztl? Dove sono le dichiarazioni dei commercianti, dei residenti e, in generale, dei cittadini favorevoli (a parte qualche rara eccezione)?

Questa è una bella domanda. In tutto questo periodo abbiamo inviato lettere e comunicati a tutti i mezzi di informazione. Abbiamo ricevuto riscontro solo da Sassari Notizie e Sardies. È singolare che il principale quotidiano locale abbia quasi totalmente ignorato i favorevoli alla Ztl, e non mi riferisco solo al Comitato. Credo che le motivazioni siano, in fondo, molto banali: questioni commerciali (leggasi “pubblicità”) e, in alcuni casi, questioni prettamente politiche.

In questi giorni sono state pubblicate sulle testate online almeno un paio di lettere (ma pare siano molte di più) di cittadini che invitano i commercianti a “farsi un esame di coscienza”. Era una reazione piuttosto prevedibile. Come la interpreti?

La interpreto come una reazione in risposta a certe prese di posizione da parte di qualche commerciante del centro. Alcune cose lette sono condivisibili, altre assolutamente no. Non sono d’accordo soprattutto sulla generalizzazione che si fa, rivolgendosi a un’intera categoria. Ma sono comunque reazioni da non sottovalutare e sulle quali riflettere, senza alzare barricate.

Come pensi si concluderà tutta questa storia? Si troverà, prima o poi, un “accordo” favorevole a tutte le parti?

Sarebbe auspicabile un accordo, ma credo che in questo caso sarà molto difficile. Ci sono varie posizioni anche all’interno delle stesse categorie, residenti e commercianti.