A KIND OF MAGIC, 1986

 

A kind of magic QueenNell’85 i Queen si ritrovarono a far parte di quel maestoso progetto, nato da Bob Gedolf – definito da Freddie “la Madre Teresa del rock ‘n’roll” (p. 139 di “Freddie Mercury, Parole e pensieri”) –, che fu il LIVE AID. Vi parteciparono, salendo sul palco di Wembley alle 18.00 e, dopo i loro venti minuti, niente fu come prima: definiti da tutti la band migliore dell’evento, i Queen trovarono la spinta per ricompattarsi e sfornare un album, direi… quasi magico!

Sì, i suoni sono ancora molto “anni ’80”, e questo non è propriamente un pregio (quante batterie vennero stuprate da quelle equalizzazioni!), ma la situazione è già migliorata rispetto a THE WORKS e poi ci sono tre o quattro canzoni che sono pura potenza.

A partire da One Vision: dall’atmosfera fosca dell’inizio, esplode poi di suoni, in un testo che è un tributo a Martin Luther King e al suo celebre discorso “I have a dream”, ma i Queen hanno meno illusioni di MLK: “look what they’ve done to my dream”.
Curiosità: la canzone si conclude – se ci fate caso – con un testo strano… no, non satanico: quello esce solo se lo si ascolta all’incontrar (cit.)! Parlo proprio dell’ultimo verso che, invece di essere “one vision”, è “fried chicken”, un rimasuglio del testo che era stato sostituito all’originale per scherzo e inserito nell’album per sfida (con Jim Hutton, fidanzato di Freddie, per inciso).
Del video, invece, si può dire che fu un’eccezione, un caso più unico che raro: la band accolse in studio telecamere e macchine fotografiche, come non era mai successo prima e come non è più successo dopo. Il video, inoltre, contiene un esplicito riferimento a Bohemian Rhapsody che, quando uscì il singolo di One Vision, compiva dieci anni tondi.

Per A Kind Of Magic, Deacon riesce a tirar fuori dal suo basso l’ennesimo riff geniale. Mentre nel video – che grazie anche all’aggiunta dell’animazione è uno dei miei preferiti – è Freddie a interpretare un mago che trasforma, con uno schiocco di dita, dei barboni nella band più importante del momento. E non uso “più importante” a caso: non solo era appena stata consacrata dal LIVE AID, ma di lì a poco avrebbe intrapreso il Magic Tour, con l’epocale concerto di Wembley, di cui ancora oggi – a distanza di 26 anni! – si discute.

One Year Of Love e Pain is so Close to Pleasure sono due ballate da diabete, proprio. Della prima, si dice che John, autore della canzone, abbia litigato con Brian e – per ripicca – abbia affidato l’assolo centrale al sassofono di Steve Gregory invece che alla Red Special. La seconda, invece, è una composizione a quattro mani di Deacon e Mercury in cui quest’ultimo canta tutto in falsetto, in modo sublime. Michael Jackson, prendi questa!

Friends Will Be Friends è un altro di quegli inni, come Teo Torriatte o We Are The Champions, che vengono tanto bene ai Queen. Per girare il video, in cui Freddie indossa un’inspiegabile tuta bianca, fu arruolato il fan club al gran completo, che venne ripagato da una breve esibizione live delle Regine.

Who Wants To Live Forever fu ispirata a Brian dalla visione in anteprima del film Highlander (che se non l’avete visto, fa proprio lo stesso) di cui i Queen firmarono, in parte, la colonna sonora. A quanto ne so, Who Wants To Live Forever resta una delle canzoni più famose della band. E a ragione: il testo è profondo e toccante, si interroga sull’eternità, e l’orchestra a quel tempo era praticamente una novità, nel rock.

Gimme The Prize è una bomba davvero heavy! E la voce, stavolta molto roca, di Freddie arriva ovunque. Curiosità: i dialoghi, o meglio, i grugniti e i rumori che si sentono durante il brano sono parte del film Highlander, di cui sopra (QUI un video non ufficiale con scene del film). Segue un brano che non ho mai capito – e forse mai capirò: Don’t Lose Your Head. Un po’ come HOT SPACE, che c’entra coi Queen? Boh, almeno apprezziamo lo spirito civico dell’invito a non bere se si deve guidare.

L’album si conclude con Princes Of The Universe, una canzone, parola di una mia amica e fan, “meravigliosamente tamarra”. Nel video, compare il protagonista di Highlander, Cristopher Lambert, che combatte con Freddie Mercury, armato della sua inconfondibile asta del microfono, a metà.