Con Dark Shadows, Burton ci regala un nuovo capitolo del suo favoloso e inquietante mondo.

Dark Shadows, Tim BurtonIl bello di Tim Burton viene sempre fuori quando ha carta bianca, quando si può divertire, quando non è bloccato da logiche di mercato. E in Dark Shadows riemerge quel mondo favolosamente assurdo, gotico, ironico, che ha reso celebre il regista, ritrovando quello stile che aveva perso con il quantomeno imbarazzante Alice in Wonderland (e uso un eufemismo).

Ispirato a una longevolissima fiction degli anni ’70, Burton ci racconta una storia di vampiri, streghe, maledizioni; ci racconta il suo vampiro – ben lontano dal mieloso e patinato Twilight – personificato, nemmeno a dirlo, dal suo attore feticcio per eccellenza, Johnny Depp, anche lui sicuramente più a suo agio rispetto all’improponibile e improbabile Cappellaio Matto.

Laddove tutti si buttano sul 3D e sulle nuove tecnologie, Burton si diverte a giocare con rimandi al passato.

Dark Shadows, Johnny DeppDark Shadows è un film senza tempo, ambientato tra il ‘700 e gli anni ’70, trasuda un’aria vintage in ogni suo fotogramma; quel vintage anni ’80-’90 con atmosfere che ricordano La morte ti fa bella, I Tenenbaum, La guerra dei Roses, fino al burtiano Beetlejuice, tutto condito con quell’aria gotica già presente in tante opere del regista.

La storia è piuttosto classica: una maledizione per gelosia e un nobile diventa vampiro e viene seppellito vivo per 200 anni, fino a risvegliarsi negli anni ’70 a fare i conti con la sua discendenza in rovina, con un guazzabuglio tecnologico incomprensibile e la strega che dopo 200 anni persiste nella sua battaglia per conquistare il suo amato e distruggere la sua famiglia e i suoi cari.

Dark Shadows, Eva GreenTutta la storia è impreziosita da un cast memorabile, dal già citato Depp a Michelle Pfeiffer, da Helena Bonham Carter fino a una favolosa, quanto inquietante, Eva Green, bellissima e perfetta nel suo ruolo malvagio. Tutti i caratteri sono ben descritti, tutti i personaggi narrati a tutto tondo, niente è fuori posto e l’ironia è perfettamente calata nella storia.

Da segnalare un momento meraviglioso e assolutamente memorabile con la partecipazione di Alice Cooper e la sua musica.

Burton ci regala un nuovo delizioso capitolo del suo favoloso e inquietante mondo che non riesce a far paura ma che è irresistibilmente affascinante.